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Cabine telefoniche? Arrivano le stazioni digitali di Tim: come funzionano

Adriano Bascapè
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Nuova vita alle storiche cabine telefoniche. La Tim lancia le nuove cabine digitali che permettono di accedere, toccando lo schermo, ad una vasta gamma di servizi e contenuti digitali. Mentre la società ha accelerato nello smantellamento delle vecchie cabine analogiche che spariranno entro la fine di quest’anno, con tre anni d’anticipo sul programma, l’ad Pietro Labriola ha presentato in anteprima le nuove stazioni intelligenti realizzate in collaborazione con Urban Vision, in occasione della giornata conclusiva dell’Italian Tech Week. Ancor una volta Milano farà da apripista. È stata la città a installare la prima cabina telefonica pubblica a gettone, nel nostro Paese, il 10 febbraio 1952. E sarà nel capoluogo della Lombardia che Tim installerà la prima delle 2.500 cabine digitali che Tim renderà disponibili in tutta Italia.

«Le nuove cabine rappresenteranno per i cittadini una vera e propria stazione digitale», spiega Tim, «capace di fornire servizi di infotainment, di ricarica degli smartphone, di pagamenti digitali e acquisto di biglietti. Oltre a chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali». Ma non è tutto. Le postazioni digitali Tim sono dotate di un tasto denominato “Women +” che permette di accedere in tempo reale ad un servizio di supporto con operatore per segnalare eventuali aggressioni, e assistere la persona che ne faccia richiesta. Una funzione che «rientra nel più ampio progetto di Tim “La parità non può aspettare»», aggiunge sempre la società telefonica, «e rappresenta un importante presidio per la sicurezza di fronte a situazioni di potenziale rischio».

 


Una funzionalità che mette a disposizione della collettività uno strumento di contrasto agli episodi di violenza nei confronti delle donne e dei fenomeni di microcriminalità. «L’innovazione è la chiave per offrire soluzioni più efficienti e portare benefici concreti alla collettività», spiega l’ad Labriola, e «con questo progetto trasformiamo la cabina tradizionale, nata negli anni ’50, in uno sportello multiservizi di nuova generazione che contribuirà a rendere le nostre città più sostenibili. Abbiamo così colto l’opportunità di dare una seconda vita ad una parte del nostro patrimonio, ormai superato dalle nuove abitudini, per farlo evolvere e diventare anche un importante presidio di sicurezza per le donne in situazioni di pericolo». A Milano saranno installate 450 postazioni e ulteriori 2.100 nelle 13 più grandi città d’Italia. 

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