Pnrr, colpo di mano del governo: proposte 144 modifiche
Il governo mette mano al Pnrr. Ad annunciare le 144 modifiche è Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. È lui, in occasione della conferenza stampa al termine della cabina di regia che ha esaminato in via preliminare la proposta di revisione complessiva, a spiegare che alcune modifiche sono formali, relative alla descrizione delle misure e soprattutto ai meccanismi di verifica. La seconda tipologia di modifiche e riprogrammazioni delle misure riguardano invece progetti che presentano l'impossibilità o forti criticità a raggiungere obiettivi e target fisici.
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In particolare, precisa, quelle che riguardano "la difficoltà evidente di completare al 100 per cento i lavori entro il 30 giugno 2026". Le Amministrazioni hanno quindi proposto di riprogrammare le risorse a favore di interventi coerenti di natura settoriale. In questa categoria rientrano gli interventi relativi all'alta velocità, per i quali in sede attuativa sono emerse criticità archeologiche, geologiche e di natura autorizzativa che non consentono il rispetto dei tempi previsti.
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L'ultima categoria di modifica riguarda, invece, le misure per le quali si propone il definanziamento dal Pnrr e il rifinanziamento attraverso altre fonti, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione. Si tratta di 9 misure per un ammontare totale di 15,9 miliardi di euro. Parlando di un "incontro molto positivo", ora non resta che attendere l'iter. Ossia, prima l'invio del documento a tutte le componenti della cabina di regia, associazioni di categorie e parti sociali, e Parlamento. Poi la presentazione della bozza alla Commissione europea per aprire il percorso di merito. Insomma, un vero e proprio schiaffo alla sinistra che sulla gestione dei soldi Ue da parte dell'esecutivo non ha fatto altro che gettare fango.