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Bce, "il nome italiano": rivoluzione ai vertici, Lagarde trema

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Un effetto domino a Bankitalia con conseguenze pesanti anche sull'Eurotower, a Francoforte, laddove si decide la politica monetaria europea. Secondo l'indiscrezione del Financial Times, sarebbe Piero Cipollone il sostituto alla Banca centrale europea di Fabio Panetta, che a fine ottobre lascerà il comitato esecutivo della Bce per prendere il posto di Ignazio Visco come governatore della Banca centrale italiana. Un mosaico complicatissimo, tra finanza ed equilibri politici: attualmente, sostiene il prestigioso quotidiano della City londinese, Cipollone è "il candidato più forte" e la spifferata rimbalza ovviamente anche in Italia, sulle colonne del Corriere della Sera.

 

 

 

Il curriculum di Cipollone è lunghissimo: vice direttore di Via XX Settembre dal 2020, ex direttore esecutivo alla Banca Mondiale, grande esperienze nel settore dei pagamenti e dell'euro digitale, un know-how che lo rende ideale per entrare nel board che sarà chiamato a decider, per esempio, su innalzamento o abbassamento dei tassi di interesse, uno dei dossier più contestati alla presidente Christine Lagarde. Decisiva, nella nomina, sarà il via libera del governo e "in particolare del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e della premier Giorgia Meloni che non hanno confermato la candidatura di Cipollone - sottolinea il Corsera -. La nomina del sostituto di Panetta sarà poi di competenza del Consiglio Ue dei Capi di Stato e di Governo e su questa si esprimerà il direttivo della Bce e l’Europarlamento".

 

 

 

La decisione definitiva potrebbe arrivare a settembre, ma la questione rientra in una partita, quella italiana in Europa, assai complessa e articolata. Di certo il background di Cipollone,  "fatto di studi a La Sapienza, alla Stanford University e all’Università della California", rassicura i vertici finanziari europei, ma in virtù dei meccanismi dentro la Bce l'Italia dovrà trovare l'appoggio degli altri membri fondatori, che potrebbero mettersi di traverso e far saltare la presenza italiana nel comitato esecutivo, visto che "il Paese ha infatti in corso anche altre partite come la scelta della sede dell’Autorità antiriciclaggio". Di sicuro, conclude il Corsera, nel giro di poltrone l'Italia perderà quella attualmente occupata da Andrea Enria, presidente della vigilanza Bce, giunto a fine mandato. Pare che l'Italia non lotterà per mantenerla, anche per poter così blindare la propria presenza nel board.

 

 

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