Eurozona, de la Rubia: "Prospettive cupe. E Lagarde alzerà ancora i tassi"
Strofina la palla di vetro e ne ricava una inquietante profezia sull'imminente futuro economico dell'Eurozona. A parlare è Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, il quale commentando i dati PMI flash di Standard&Poor's Global si spinge a tratteggiare uno scenario più dettagliato. "Il manifatturiero ha continuato a essere il tallone d'Achille dell'eurozona. A luglio, i manifatturieri hanno di nuovo ridotto i loro livelli di produzione ad un tasso accelerato, mentre l'attività terziaria ha continuato ad espandersi, anche se ad un tasso molto più debole rispetto all'inizio dell'anno. Con il settore terziario che continua a perdere vigore, l'economia dell'eurozona dei prossimi mesi potrebbe sempre più addentrarsi in territorio di contrazione", afferma de la Rubia.
E ancora: "A queste cupe prospettive si aggiunge il fatto che, per la prima volta da fine 2022 ed inizio 2023, gli indici compositi Pmi relativi ai nuovi ordini e quelli sul lavoro inevaso sono scesi in territorio di contrazione". Niente di buono, insomma, nel breve periodo.
L'analista osserva come questo tipo di andamento "è particolarmente evidente nel settore manifatturiero: ciò insinua l'idea di un rallentamento che molto probabilmente continuerà man mano che si procede nella seconda metà dell'anno. L'Hcob Pmi ha tradito le aspettative di Bloomberg che prevedevano un lieve rallentamento del calo manifatturiero e un quadro più resiliente per il terziario. Gli ultimi dati Pmi - rimarca - non piaceranno ai responsabili della Bce visto che i prezzi del settore privato guidati esclusivamente dal rilevante settore terziario, continuano a mostrare insidie. Il presidente della Bce, Christine Lagarde, continuerà sicuramente a rimanere della propria idea di rialzare i tassi di interesse di 25 punti base nella prossima riunione sulla politica monetaria di fine luglio", conclude de la Rubia anticipando le scelte della Lagarde. Decisioni, quelle sui tassi, che stanno avendo drammatiche conseguenze economiche sulla popolazione della Ue.