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Testamento Berlusconi, "le anomalie sono 5": si aprono scenari pazzeschi

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Non solo l'avvincente caso della busta "non sigillata". Sul testamento di Silvio Berlusconi, infatti, aleggerebbero "cinque anomalie", tutte relative al terzo e ultimo documento che compone il testamento del fondatore di Forza Italia. Si parla dell'ultimo foglio autografo, quello in cui vengono previsti i lasciti di 100 milioni di euro a Marta Fascina e al fratello Paolo Berlusconi, oltre ai 30 milioni a Marcello Dell'Utri.

Già ieri, venerdì 7 luglio, Dagospia aveva parlato della "condizione sospensiva", che potrebbe rendere il legato impugnabile. E a questa anomalia, oggi - sabato 8 luglio - il Corriere della Sera ne aggiunge altre quattro. Il primo punto critico è quello arci-dibattuto e relativo alla mancanza del nome del quinto figlio, Luigi, il minore. Una semplice dimenticanza? Chissà. Per certo Luigi potrebbe sfruttare la circostanza per non contribuire ai lasciti indicati dal padre.

 

Dunque il secondo dettaglio: il nome del secondo figlio è Pier Silvio, ma il Cav ha scritto Piersilvio. Per quel che riguarda la "condizione sospensiva", il riferimento è al fatto che l'ex premier scriveva: "Se non dovessi tornare...". Eppure, in punta di diritto, il ricovero al San Raffaele dove vergò il foglio si concluse con il ritorno alla residenza di Arcore. Insomma, la circostanza potrebbe anche rendere inefficace la disposizione, che sarebbe legata alla morte in ospedale, almeno secondo quanto scrive il Corriere.

E ancora, altre anomalie. Una riguarda il lascito di 100 milioni contenuto in un atto del 5 ottobre 2020: potrebbe insomma già considerarsi "esaudita" la volontà del Cavaliere. Infine, la quinta e ultima: il documento, una volta tornato dall'ospedale, non sarebbe stato consegnato da Berlusconi al notaio di fiducia Arrigo Roveda, il quale custodiva l'intero lascito. Certo, si tratta di dettagli. Ma di fronte a un simile impero ogni dettaglio potrebbe assumere un enorme peso specifico. Dalla famiglia Berlusconi, però, trapela assoluta compattezza: non vogliono né liti, né contenziosi, né colpi di scena.

 

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