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Berlusconi, "aperto il testamento": dal notaio due avvocati come testimoni

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 Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto nella tarda mattinata di mercoledì 5 luglio, alla presenza di due testimoni. L'apertura è arrivata nello studio del notaio Arrigo Roveda in via Pagano a Milano. I testimoni, incrociati dai cronisti, sono i due avvocati Carlo Rimini e Luca Fossati. Il documento potrebbe essere letto ai cinque figli del Cavaliere nel tardo pomeriggio, a mercati chiusi, ma non è detto che gli eredi si presentino fisicamente. Roveda, dopo essersi assentato temporaneamente nel pomeriggio, è rientrato nel suo studio intorno alle 16,00.

Ad aspettarlo i cronisti ai quali ha detto chiaro e tondo: "È inutile stare qua, da me non saprete nulla. Non posso dire niente. Non saprete niente né oggi, né domani, né mai". Gli eredi, a quanto si è appreso, potrebbero fare una prima comunicazione sui contenuti testamentari già domani mattina, prima dell'apertura della Borsa di Milano. Roveda è stato per decenni vicino al fu leader di Forza Italia e proprio al notaio dello studio Rlcd, Berlusconi aveva deciso di affidare le sue ultime volontà pochi mesi prima del ricovero. 

Con l’apertura del testamento si scoprirà dunque come è stato redistribuito il 61,21 per cento del capitale di Fininvest che prima era posseduto da Berlusconi attraverso quattro holding. Secondo alcuni retroscena la società potrebbe essere controllata dai 5 figli del Cav. Più nel dettaglio Luigi, Eleonora e Barbara — i tre figli più giovani, nati dal matrimonio con Veronica Lario —, salirebbero al 46 per cento e i due maggiori — Marina e Pier Silvio, nati dall’unione con Carla Elvira Dall’Oglio —, disporranno insieme del 32 per cento.

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