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Ignazio Visco stronca la Bce: "Non comprendo e continuo a non condividere"

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Il modus operandi della Banca centrale europea nell'ultimo periodo sta facendo parecchio discutere in Italia. A dire la sua oggi è anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco: "Se occorre tenere alta la guardia e dritta la barra, sono altresì necessarie buone dosi di prudenza e pazienza nel valutare e anticipare gli effetti della restrizione monetaria in atto dallo scorso anno, pure giustificata e da mantenere". 

Intervenuto all’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria Italiana, Visco ha poi aggiunto: "Allo stesso tempo, è certamente possibile limitare le conseguenze negative sull’attività economica e sulla domanda aggregata ed evitare che esse possano finire per riflettersi in pressioni eccessive al ribasso sui prezzi nel medio termine. Non comprendo e continuo a non condividere, a questo riguardo, osservazioni anche di recente avanzate che spingerebbero a preferire il rischio di essere più, anziché meno, restrittivi". Il riferimento è alla decisione della Bce di alzare ancora i tassi di interesse per combattere l'inflazione.

 

"Ritengo che si debba essere cauti quanto basta; un atteggiamento simmetrico, in linea con le conclusioni della revisione della strategia di politica monetaria della Bce, mi sembra adeguato alle circostanze; permetterebbe anche di contenere le ricadute sul credito e preservare la stabilità finanziaria, di cui ho trattato in questo intervento e che, come ho osservato, è essa stessa condizione necessaria per la stabilità dei prezzi e la tenuta delle nostre economie", ha chiosato Visco.  Allo stesso evento ha preso la parola anche il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il cui discorso non è stato poi così diverso da quello di Visco: "L'azione delle banche centrali per contrastare la persistente inflazione registrata nelle principali economie mondiali è comprensibile, ma parimenti comprensibile è la preoccupazione per gli effetti recessivi su di un'economia europea ancora sotto stress a causa degli shock della pandemia e del conflitto russo-ucraino".

 

 

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