Buonuscita? La sentenza che ribalta tutto: quando va pagata
La Consulta ha dichiarato incostituzionale il differimento e la rateizzazione del Tfr e del Tfs dei dipendenti pubblici, in quanto in contrasto con il principio della giusta retribuzione, contenuto nell’articolo 36 della Costituzione. Si tratta di un principio che si sostanzia non solo nella congruità dell’ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività dell’erogazione: è quanto si legge in una nota della Consulta.
“Si tratta di un emolumento volto a sopperire alle peculiari esigenze del lavoratore in una particolare e più vulnerabile stagione della esistenza umana - prosegue la nota - spetta al legislatore, avuto riguardo al rilevante impatto finanziario che il superamento del differimento comporta, individuare i mezzi e le modalità di attuazione di un intervento riformatore che tenga conto anche degli impegni assunti nell’ambito della precedente programmazione economico-finanziaria”.
Esultano i sindacati, a partire dalla Uil, che parla di “un risarcimento per le migliaia di lavoratrici e lavoratori pubblici che ancora, a distanza variabile dai 2 ai 7 anni, stanno aspettando di ricevere il loro salario differito”. Inoltre viene chiesto al Parlamento e al governo “la rimozione immediata di questo vulnus, rilevato anche dalla Corte Costituzionale, che rappresenta una grave penalizzazione per i dipendenti pubblici e un'appropriazione indebita da parte dello Stato”.