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Formaggio al super, occhio al "grana non Dop": le marche dei "doppioni"

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Ogni cinque fette di Grana Padano e Parmigiano Reggiano acquistate dai consumatori italiani almeno una non è Dop. In pratica non deve rispettare il disciplinare della Denominazione d’origine protetta e sfugge totalmente a vincoli e controlli dei due consorzi di tutela. Non si tratta di «tarocchi» nell’accezione classica del termine, anche se alla fine rubano spazio e vendite agli originali. In molti casi, fra l’altro escono dai medesimi caseifici dove si produce il Grana Padano e quasi sempre utilizzano latte 100% italiano e seguono la medesima procedura di caseificazione.

 

 

 

Nel gergo del settore vengono definiti «similari» o «grana bianco». Ma c’è chi li ha battezzati «doppioni». E rispetto alla Dop i doppioni godono di alcuni vantaggi, grazie ai quali il loro prezzo è inferiore rispetto agli originali: 13,40 euro al chilogrammo, contro i 14,70 euro del Padano e i 18,20 euro del Reggiano. Un euro abbondante di differenza sul Grana Dop e quasi 5 euro in meno sul Parmigiano. Questo in media, perché in taluni discount si trovano doppioni a 10-11 euro al chilo.

Ecco i più famosi e diffusi sul mercato.
Grangusto Galbani. Si trova in vendita soprattutto grattugiato, ma esiste anche la forma intera che sulla crosta sfoggia fra l’altro la stampigliatura «latte 100% italiano». Al gusto e all’aspetto pare stagionato meno rispetto al Padano Dop.
Bianco d’Italia. Prodotto da Agri Piacenza Latte, un consorzio piacentino che lavora ogni giorno 700 tonnellate di latte, circa il 2% dell’alimento bianco made in Italy, fornito da 150 produttori. Oltre al Bianco d’Italia il caseificio produce Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone, Gorgonzola.
Piemontino Valgrana. Sul sito il caseificio di Scarnafigi, in provincia di Cuneo, dichiara genericamente «latte vaccino» e una «stagionatura minimo 16 mesi». Quella del Grana Padano Dop, da disciplinare varia da 9 mesi a oltre 20, mentre per il Parmigiano Reggiano non può scendere sotto i 12 mesi.
Granarolo Quattrocento. La denominazione gli deriva dai 400 litri di latte necessari per fare una forma, tutti rigorosamente italiani e provenienti dalla «filiera Granarolo». Nessuna indicazione sul periodo di stagionatura.
Leonessa. Il caseificio bresciano Cabre lo presenta come «formaggio duro italiano di alta qualità e importante stagionatura, prodotto secondo la consolidata filiera dei formaggi duri della Pianura Padana» e «stagionatura minima di 10 mesi». Origine del latte: Ue.
Gran Formaggio Italiano. Latte italiano 100% per il doppione confezionato dal Caseificio Colla di Cadeo (Piacenza) che dichiara di utilizzare «latte parzialmente scremato». Mantuanella Classico. Prodotto dall’Azienda Agricola Levante di Borgo Virgilio (Mantova) dichiara latte parzialmente scremato 100% italiano e stagionatura minima 9 mesi, è parente stretto di un altro doppione a pasta dura, denominato Uguale, che esce sempre dal caseificio di Borgo Virgilio e dichiara ugualmente latte parzialmente scremato 100% italiano e stagionatura minima 9 mesi ma che a differenza della Mantuanella ha la crosta di colore violetto. 

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