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Evviva i titoli di Stato ma buttate sempre un occhio ai rendimenti

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Buddy Fox
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«Con il nuovo Btp valore scegli l’investimento intelligente con un rendimento e la sicurezza dei titoli di Stato, recita lo spot sui canali Rai, una pubblicità che colpisce, tutti lo vogliono tutti lo cercano ed è subito “Btp mania”. In soli 3 giorni la raccolta ordini ha raggiunto i 14 miliardi, siamo vicini ai livelli record del Btp Italia del 2020 che toccò quota 20 miliardi, con la differenza che il Btp Valore è riservato solo al pubblico retail. In queste notizie si possono trovare sia motivi di soddisfazione, sia opportunità, ma anche preoccupazioni, per capire meglio vediamo in sintesi quali sono le caratteristiche di questa offerta: Btp Valore durata 4 anni, lotto minimo 1K euro, commissioni zero, rendimento 3,25% nei primi 2 anni, 4% negli ultimi due. I vantaggi sono il premio fedeltà dello 0,5% con cedole prefissate e crescenti nel tempo, più la tassazione agevolata al 12,5%. I rischi, l’incognita inflazione e la volatilità. Ed è proprio quest’ultima la variabile da tenere ben presente, perché 4 anni sono lunghi e possono succedere molte cose.

 

 

 

Comprare un bond è come andare per mare, il percorso può essere con acque calme e buon vento, come si possono trovare tempeste e intemperie. Nel caso Btp, immaginate di imbarcarvi dall’Italia, andare al largo per 4 anni e fare ritorno in Italia. In cifre il bond parte a quota 100 e se tutto va bene vi rimborsano 100, ma in mezzo ci sono le oscillazioni, siete pronti ad affrontare le incognite e resistere alle notizie? Il rendimento vale il rischio? Mi viene in mente il 2011 quando Giuliano Melani, un imprenditore, scrisse sul Corriere un appello “ricompriamo il nostro debito”, il Btp rendeva quasi il 7% e quotava sotto 100, ma pochi ebbero il coraggio di investire. Parlo di coraggio perché in quel momento le notizie erano pessime, si passava dal possibile default dell’Italia all’ipotesi di uscita dall’euro. Il rendimento valeva il rischio.

 

 

 

Oggi le notizie sull’Italia sono molto buone, gli aggiornamenti positivi si susseguono a ritmo incalzante, ma se sterilizziamo l’euforia, ci rendiamo conto che i nostri problemi strutturali sono ancora presenti: il debito-Pil è maggiore del 2011, il debito continua a crescere e il nostro rating non ha fatto alcun passo avanti, siamo sempre a un notch dall’uscita dell’investment grade. Di buono c’è che oggi l’Italia cresce, ma se i tassi continueranno a salire, quanto potrà reggere l’espansione? NASDAQ100: da 10.500 a 15K in soli 8 mesi, pronti a vendere? La notizia di oggi è la mossa della Bank of Canada che dopo uno stop ha alzato i tassi di 25 Bp a 4,75% un livello mai toccato in 22 anni. Se anche la Fed farà lo stesso, prepariamoci a un’estate caliente! 

 

 

 

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