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Stipendi, 1.800 euro in più in busta paga: i calcoli, ecco chi gode

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Con la busta paga di luglio scatteranno gli aumenti legati al taglio del cuneo, previsti dal Decreto lavoro. bonus che sommato a quello previsti dalla legge di Bilancio 2023 e al bonus tredicesima allo studio, potrebbe portare gli aumenti in busta fino a 1.800 euro netti per il 2023. A questa cifra arriva una simulazione della Fondazione Consulenti del Lavoro, pubblicate in settimana dal Messaggero. In attesa di capire se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti riuscirà a far scattare il bonus tredicesime in tempo utile, si può già conteggiare l’effetto dei tagli che da luglio si scaricheranno sui cedolini degli italiani. Già ora il taglio sul cuneo fiscale e contributivo in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno va dal 6 al 7 per cento. Ad esempio, per chi ha una retribuzione pari a 2.692 euro mensili lordi, e un reddito annuo di 35 mila euro (sempre lordi), scatta il nuovo taglio della quota contributiva a carico del dipendente, per un ulteriore 4% oltre al 2% varato con l’ultima legge di bilancio. Chi invece percepisce meno di 1.923 euro mensili lordi avrà un taglio del 7%.

 


LE SIMULAZIONI La simulazione più completa degli effetti prodotti dai nuovi tagli che scatteranno da luglio è senza dubbio quella compilata dalla Fondazione Consulenti del Lavoro che ha calcolato i benefici attesi su 26 buste paga diverse. Ad esempio chi percepisce una retribuzione di 769 euro lordi mensili -con un reddito lordo annuo di circa 10.000 euro -può contare su un aumento netto mensile di 24 euro. Che sommati ai 19 euro di bonus mensile netto scattati a gennaio con la finanziaria e ai 24 euro di bonus sulla tredicesima, arriveranno a fine 2023 a circa 400 euro. Il dipendente con un salario mensile di 1.692 euro lordi e un imponibile annuo di circa 22mila euro, vedrà il cedolino aumentare di 45 euro netti mensili che da qui a dicembre saranno più di 300 euro. Calcolando anche il taglio maturato da gennaio a giugno per effetto della Finanziaria, l’incremento annuo sarà di circa 600 euro.

 


 

DECRETI DELEGATI A legislazione invariata questo regime fiscale di vantaggio durerà fino al 31 dicembre di quest’anno, anche se il governo ha già annunciato di volerlo prorogare. Senza contare che da gennaio in poi dovrebbero cominciare ad arrivare i decreti delegati della riforma fiscale con effetti importanti sul taglio dell’Irpef. Per ora non quantificabile. Nel frattempo per alcuni i lavoratori dipendenti, nella busta paga di luglio, arriveranno i rimborsi Irpef per l’anno d’imposta 2022. Nel Modello 730/2023, infatti, debuttano le novità in materia di trattamento integrativo, il cosiddetto bonus Irpef o ex bonus Renzi, introdotte dalla Legge di bilancio 2022, con effetti proprio sul periodo d’imposta 2022. Il credito Irpef emergerà inviando tramite un sostituto d’imposta entro il 31 maggio, quindi dopodomani, il modello 730/2023. Per circa 19 milioni di dipendenti, dunque, la busta di luglio sarà più alta del solito. La differenza, naturalmente, dipende dallo scaglione di reddito e dal bonus maturato.

 

 

 

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