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Pensioni, bomba sull'assegno: chi rischia un prelievo forzoso ad agosto

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Ignazio Stagno
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Lo scorso 11 maggio, con l’entrata in vigore del decreto legge 51 è scattato il comissiariamento dell’Inps. Nell’Istituto di previdenza sociale di fatto si chiude l’era del presidente (in quota M5s) Pasquale Tridico. E di fatto si chiude anche  una lunga stagione di gestione che ha avuto come bandiera principale il reddito di cittadinanza. Tridico in tutti questi anni è stato il capo dell’istituto che eroga le pensioni degli italiani e tutti gli assegni legati al welfare. Ma Tridico non si è limitato al ruolo di mero gestore dell’ente pubblico. Ha pontificato su riforme previdenziali criticando in modo esplicito Quota 100, ha rivendicato il reddito voluto fortemente da “Giuseppi” Conte e si è occupato anche di questioni migratorie profetizzando l’azzeramento delle pensioni nel caso in cui non arrivassero altri migranti sul nostro territorio nazionale. Ma prima di lasciare ha voluto mettere sul piatto la sua vendetta puntando il dito contro lo spoils system del governo. Lo stesso metodo che ha portato lui al comando dell’Inps quando c’era Conte a palazzo Chigi.

ULTIMI GIORNI
Ma negli ultimi giorni di fine impero all’Inps, Tridico si è dovuto occupare di due grane. Ricalcoli pesanti che l’istituto sta portando avanti per sistemare due faccende: l’erogazione maggiorata di alcuni assegni previdenziali sulle pensioni di reversibilità del 2020 e quella di alcuni trattamenti che riguardano diverse famiglie che incassano l’assegno unico. Sintesi: milioni di italiani dovranno mettere mano al portafoglio per restituire all’Inps a distanza di tempo quanto incassato in più per un errore di calcolo dello stesso istituto di previdenza. I ricalcoli dell’Inps si trasformano subito in «controlli» che vanno a mettere le mani nel portafoglio dei pensionati o dei lavoratori con trattenute pesanti nei cedolini. Per quanto riguarda le pensioni di reversibilità del 2020, con il messaggio n. 1710 del 2023, l’Inps ha annunciato il rastrellamento. Si parte con un controllo incrociato che riguarda tutti i dati reddituali dei pensionati per le annualità 2019 e 2020. L’istituto andrà a verificare che la somma dei redditi percepita in quei due anni non superi le soglie previste in quel periodo. E qui arriva il pasticcio: scatta il recupero dell’indebito spalmato nei prossimi mesi.

 


TAGLIO DA AGOSTO
Nel caso in cui dalla verifica dovesse risultare una pensione di reversibilità superiore a quella prevista, allora scatta già la prima trattenuta nel cedolino di agosto 2023. Finita qui? No. Il recupero infatti avverrà con trattenute mensili che corrispondono a un quinto dell’importo complessivo dell’assegno erogato con una rateizzazione massima in 60 versamenti. Prima di procedere al recupero coatto della cifra, l’Inps dovrà contattare il pensionato che avrà solo 30 giorni dalla notifica per ricontattare l’Inps e contestare la decurtazione. Ma c'è anche un secondo fronte di "errori" di calcolo che si è aperto recentemente e riguarda l'assegno unico universale. Partiamo dalla buona notizia, si fa per dire: nell’assegno di maggio, come fa sapere l'Inps, verranno erogati anche importi extra dovuti all’adeguamento dell’Isee, al riconoscimento del premio alla nascita o alla presenza di persone con disabilità. In media ogni famiglia avanza un credito con l’Inps di circa 272 euro. Ma la sorpresa, in negativo, è che almeno 378mila famiglie dovranno invece restituire quanto l’Inps ha dato in eccesso: in totale fanno 15 milioni di euro, circa 41 euro in media a famiglia. «Gli utenti- spiega l’Inps - saranno informati della variazione dell’assegno con un sms ed un messaggio e-mail e potranno approfondire le modalità di calcolo rivolgendosi al Contact center oppure alle sedi dell’Istituto». Insomma ricalcoli, restituzioni e richieste di rimborso anche a distanza di 3 anni come nel caso delle pensioni di reversibilità. Non proprio l’esempio di una macchina perfetta. Per tanti italiani trovarsi con importi decurtati dalla sera alla mattina non sarà certo una boccata di ossigeno. L’ultimo regalo del “maestrino” Tridico.

 

 

 

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