Default Usa, "catastrofe economica": come ci può travolgere
"È essenziale che il Congresso agisca al più presto", perché "un default statunitense genererebbe una catastrofe economica e finanziaria". Parola di Janet Yellen, segretaria al Tesoro Usa, tornata in pressing su democratici e repubblicani ancora distanti dal trovare un accordo per alzare il tetto del debito entro il prossimo primo giugno. In caso di fallimento della trattativa, gli Stati Uniti sarebbero tecnicamente in default: in fallimento. "La nostra economia si ritroverebbe in una tempesta senza precedenti", ha proseguito la Jellen a poche ore dall'incontro fra il presidente Joe Biden e lo Speaker della Camera Kevin McCarthy, esponente repubblicano, prevedendo una gravissima recessione e un effetto contagio alle altre economie mondiali.
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L'impressione, spiegano gli esperti, è quella di "un rituale che si ripete". Un accordo che viene trovato all'ultimo istante dell'ultimo minuto dell'ultimo giorno per evitare l'impensabile. Un evento incredibile, quello del default Usa, che tuttavia ogni volta viene sfiorato. Il tempo questa volta non solo stringe ma sta per scadere. Le Borse un po' ci credono e un po' sanno che si tratta di uno gigantesco palcoscenico che alla fine conoscerà il lieto fine. Tuttavia la paura che nel gioco dei veti incrociati, nell'esasperante mercanteggiamento parlamentare qualcosa possa sfuggire di mano fanno trattenere il fiato. Non a caso i mercati avanzano con grande prudenza. L'Europa è piatta, Milano quasi immobile. Anche i listini di Wall Street procedono guardinghi.
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Le posizioni su come aumentare il limite del debito, assicurando che gli Usa continuino a onorare i loro impegni, restano lontane. Nonostante un frenetico fine settimana di trattative, al momento non c'è un accordo su come superare lo stallo che si è creato. Il tempo a disposizione non è molto considerando la trasferta del presidente Biden per il G7 in Giappone e le visite in Papua Nuova Guinea e in Australia per l'incontro dei Quad. Il capo della Casa Bianca è intenzionato - ha ripetuto più volte la Casa Bianca negli ultimi giorni - a non modificare la sua agenda e quindi partire per Hiroshima, la prima tappa del suo tour di otto giorni fuori dagli States, domani mercoledì. Dietro le quinte i funzionari dell'amministrazione e quelli repubblicani lavorano alacremente nel tentativo di evitare una catastrofe che metterebbe anche a rischio il rating americano. La via dell'accordo è difficile ma non certo proibitiva considerando che l'amministrazione Trump ottenne ben tre sconfinamenti. Per facilitare un'intesa, un piccolo gruppo di democratici moderati ha anche assicurato a McCarthy che lo sosterrà nel caso in cui un accordo causasse una ribellione fra le fila dei conservatori e una richiesta per una sua rimozione da speaker.
Un'apertura che, secondo gli osservatori, potrebbe spingere il leader dei repubblicani alla camera a maggiori concessioni in cambio di un futuro politico sicuro. Wall Street, nonostante la flemma, inizia ora a vacillare sotto il peso di trattative ancora lontane da una soluzione, temendo il ripetersi del 2011 quando S&P tagliò il rating degli Stati Uniti a causa delle tensioni sul tetto del debito. Mentre gli investitori cercano riparo nei titoli di Big Tech, ritenuti fra i pochi a poter attraversare il default, gli amministratori delegati delle grandi aziende si uniscono all'allarme lanciato da Yellen.