Giorgetti, lo sfogo contro la Ue: "Costretti a rivedere gli investimenti"
Il nuovo Patto di stabilità discusso in Europa non convincerebbe affatto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Che, in una intervista al Corriere della Sera esprime un certo disappunto per via della mancata esenzione degli investimenti del Piano nazionale di ripresa (Pnrr) nella valutazione dei conti pubblici: "E' un passo avanti, ma noi avevamo chiesto l'esclusione delle spese d'investimento, incluse quelle tipiche del Pnrr su digitale e transizione verde, dal calcolo delle spese obiettivo su cui si misura il rispetto dei parametri. Prendiamo atto che così non è".
"Il nuovo Patto di stabilità impone una rigorosa revisione della spesa (pubblica), di tutta la spesa, compresi gli investimenti", ha poi aggiunto il ministro. Che inoltre ha osservato: "La spending review dovrebbe riguardare anche gli investimenti del Pnrr che hanno un impatto sugli obiettivi". Il riferimento è agli investimenti basati sui prestiti europei - per circa 120 miliardi di euro - che entrano nel debito pubblico. "Questo vale a maggior ragione per il fondo complementare al Pnrr (da circa 30 miliardi) che dobbiamo finanziare al costo in interessi del debito italiano", ha sottolineato Giorgetti.
Quanto discusso in Europa, comunque, avrà delle conseguenze concrete sul piano nazionale: "Si tratta di riconsiderare i programmi e eventualmente riallocare le risorse su quelli realmente in grado di aumentare il potenziale produttivo del Paese", ha spiegato il ministro. Che poi ha mostrato non poca irritazione per le voci da Bruxelles secondo cui, se passasse questa proposta, l'Italia avrebbe già la strada segnata: correzioni nette di bilancio da 0,85 per cento del Pil all'anno per stare nelle regole con programmi di risanamento quadriennali. Giorgetti, in privato, si sarebbe chiesto chi abbia fatto uscire da Bruxelles questi numeri, che non sono invece nei documenti. In ogni caso, lui si dice tranquillo: "Il Documento di economia e finanza rispetta i criteri di bilancio indicati dalla Commissione".