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Clemente Del Vecchio, chi è il miliardario italiano più giovane del mondo

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Leonardo Del Vecchio, il fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, la multinazionale leader nel settore delle montature per occhiali, nata dalla fusione della prima società con la francese Essilor, muore nel giugno 2022, lasciando in eredità alla sua seconda moglie e ai sei figli un patrimonio di 25 miliardi e mezzo di dollari. Secondo la rivista Forbes, proprio uno dei suoi figli, Clemente, è il miliardario più giovane del mondo. Il ragazzo aveva diciotto anni alla morte del grande imprenditore che, allevato dall’Orfanotrofio dei Martinitt, nel 1961 crea Luxottica che sarà protagonista di una cavalcata prodigiosa arrivando a conquistare, nel 2012, il titolo di azienda italiana dal fatturato più alto nel campo della moda. Al funerale del genitore, Clemente ha dichiarato che lui, com’è naturale data la sua età, non ha mai ricoperto alcun ruolo in EssiLux, ma a pranzo, quando lo incontrava, il padre lo salutava chiamandolo “cucciolo”.


MAMMA MANAGER
Un cucciolo da 3,5 miliardi di dollari, corrispondente al 12,5% di Delfin, la holding di tutte le partecipazioni industriali e finanziarie che Leonardo Del Vecchio aveva accumulato nella sua lunga, brillante, operosa vita. La stessa quota è toccata a tutti i suoi fratelli e sorelle, e all’ultima moglie di Del Vecchio, Nicoletta Zampillo (che è stata la seconda moglie, sposata nel 1997 e, dopo il divorzio nel 2000, risposata nel 2010). La madre di Clemente è invece la manager Sabrina Grossi, attualmente nel consiglio di amministrazione di Molmed, e per quindici anni in ruoli dirigenziali presso Luxottica. Se il fratello Claudio, che Del Vecchio ha avuto dalla prima moglie Luciana Nervo, è da tempo attivo e noto nel mondo degli affari, e l’altro fratello Leonardo Maria a 27 anni è a capo del settore retail Italia di EssiLux, Clemente, per ora, mantiene, come ha scritto in un articolo il “Sun”, un “low profile”. Un basso profilo che certo non avrà a che fare con il fatto che, secondo Forbes, l’italiano sarebbe incalzato sul podio di miliardario più giovane del mondo dalla poco più grande Kim Jung-youn, la quale dovrebbe avere 19 anni, ma il colosso nippo-sudcoreano di videogiochi online Nexon, cui deve la sua fortuna dopo la morte del padre a febbraio dell’anno scorso, ha declinato ogni invito a fornire più informazioni. Un alone di segretezza che si fa più spesso più i pargoli sono foderati di miliardi. E che crea un qualche imbarazzo a chi debba raccontarne la personalità, le ambizioni, le speranze.

 


Ma in attesa che sia Clemente stesso a fornire, se vorrà, qualche ragguaglio su di sé, possiamo lanciarci in uno spericolato esercizio, che è quello di tratteggiare il futuro del ragazzo al posto suo. Innanzitutto con uno scongiuro rispetto a una classica maledizione, che è quella che tocca ai figli di genitori illustri e che potremmo chiamare, anche se il campo d’azione è diverso, la maledizione del figlio di Goethe, sepolto poverino nel cimitero acattolico di Roma, senza nemmeno l’indicazione del nome proprio, ma con un’imbarazzante iscrizione latina che lo definisce “figlio di Goethe”. Auguriamo a Clemente di non essere per tutta la vita solo il figlio di Leonardo. Cucciolo sì, ma poi bisogna uscire allo scoperto e guadagnarsi qualche merito proprio, perché, come è stato dimostrato in alcuni tragici casi, nemmeno i miliardi possono scacciare l’opprimente sensazione di essere solo “il figlio di... ” Lodevole è il fatto che il padre abbia lasciato a tutti i figli, siano stati frutto di relazioni sfociate nel matrimonio, oppure no, com’è il caso di Clemente, la stessa quota della cassaforte di famiglia, e che abbia escogitato un meccanismo per cui nemmeno se tutti e sette i fratelli fossero d’accordo, potrebbero prendere una decisione, perché arriverebbero all’87,5% del capitale, ma la soglia necessaria è dell’88%, e quindi serve il consenso anche dell’ultima moglie, Nicoletta Zampillo. Ci vuole sempre una Grande Madre che controlla la cucciolata. Un meccanismo che la dice lunga sul senso di equità e corresponsabilità che Del Vecchio ha voluto lasciare in eredità, insieme ai soldi, ai figli.


Ignoriamo quali siano le trappole e le seduzioni cui può andare incontro un rampollo miliardario, e tantomeno il rampollo più ricco del mondo, ma immaginiamo che siano di tutti i tipi, e tutte insieme. Ma in verità, quanto al futuro di Clemente, anche se avessimo la sfera di cristallo che ci mostra il suo destino, non vorremmo rivelarglielo. Le poche foto lo mostrano come un ragazzo normalissimo, comune, nel senso buono della parola. Possiamo salutarlo, allora, solo con una frase di Nietzsche, che potrebbe tornargli utile, anche per gestire meglio il rapporto con la memoria del padre: quando si hanno molti soldi, ci vuole più genio a spenderli, che a farli.

 

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