Pnrr, "fondi europei per finanziare le partite a briscola": l'ultimo scandalo
Speriamo che l’Europa non richieda i rendiconti al dettaglio. Che rischiamo con questo Pnrr di farci davvero male se si comincia così. Tra le spese per cui magari ci indebiteremo con l’Unione europea anche i “giri di briscola” nel modenese, 220mila euro spesi così. Se poi alle ricevute alleghiamo anche le fotografie degli astanti, magari con un bel fiasco di vino a tavola e facce arrabbiate (di chi perde), immaginatevi che cosa potrà dire dei “soliti italiani” Ursula Von der Leyen.
Perché tra le eredità lasciate dai tecnici di Mario Draghi c’è anche roba del genere ed è quindi ovvio che nella maggioranza di governo attuale non ci sia la disponibilità a nascondere tutto sotto il tappeto. L’altra sera da Floris su La7 ne ha accennato anche, con l’indignazione del caso, il giornalista Fabio Dragoni. Noi siamo andati a cercare le carte e c’è da rimanere strabiliati (e di casi del genere ce ne sono molti altri che documenteremo non appena avremo maggiori dettagli).
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Il finanziamento in questione riguarda l’unione dei comuni del distretto ceramico in provincia di Modena, in Emilia Romagna. C’è tanto di delibera, la numero 59 del 5 settembre 2022, con oggetto: Pnrr missione 5 Inclusione e coesione, componente 3 interventi speciali perla coesione territoriale, investimento 1 strategia nazionale per le aree interne. Linea di interventi 1.1.1. potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali e di comunità: progetto “un giro di briscola – attività itineranti di socializzazione rivolte agli anziani del territorio montano.
Capito? I soldi dell’Europa li giochiamo a briscola. In un triennio oltre duecentomila euro attraverso varie voci di spesa che vanno dalle attività di socializzazione al trasporto degli anziani, dal rimborso delle spese materiali per attività e quelle per i locali, eccetera eccetera. Ci compreranno anche le carte piacentine o le napoletane? E i locali si rinnovano per questo? Sembra davvero una presa in giro.
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Spese che rientrano semmai nei finanziamenti ordinari degli enti locali e di quelli comprensoriali o regionali che vanno invece a gravare sul Pnrr. E tutto questo pare normale a chi non vuole che si turbi l’equilibrio dei giganti che stazionano a Bruxelles. Il progetto ha come finalità – dice la scheda tecnica – il contrasto della “solitudine della popolazione anziana” con tantissime belle parole sulle modalità che si intendono seguire per sollevare la vita della terza età in montagna. E viene spontaneo chiedersi: senza il Pnrr quei soldi non si troverebbero nelle casse dei comuni o della regione Emilia Romagna? Solo con i fondi europei si trova qualche centinaio di migliaia di euro – in un triennio! – per offrire una sala e svariati mazzi di carte a quegli anziani? È uno dei tanti progetti che stiamo spulciando. Il fatto che sia stato finanziato dà l’idea di che razza di corsa abbiano intrapreso Draghi e i suoi tecnici per dire missione compiuta. Ma così non ci vuole molto, allora.