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Benzina, toh che caso: la rapina di Pasqua, dove volano i prezzi

Benedetta Vitetta
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Quest’anno la vera sorpresa di Pasqua ce l’ha fatta l’Opec che nell’uovo troveremo una nuova stangata dei prezzi alla pompa. Con l’Arabia Saudita in testa, sostenuta da un gruppetto di altri Paesi, domenica scorsa - senza alcuni tipo di preavviso - L’Organizzazione dei Paesi Produttori ha tagliato la produzione di 1,16 milioni di barili al giorno a partire da maggio. Si tratta della seconda riduzione nel giro di sette mesi. Una mossa che fin da lunedì mattina ha spinto decisamente in alto le quotazioni petrolifere tanto che le stime di diversi analisti prevedono già entro fine anno il petrolio toccherà i 100 dollari.

E i numeri sembrano dar ragione agli esperti visto che il Brent, in poche ore, è già tornato sui livello di inizio marzo, recuperando tutto il terreno che aveva perso nell’ultimo mese a causa della crisi delle banche. E a salire è stato pure il prezzo del gas assieme anche alle quotazioni dei prodotti raffinati.

 

 

Probabilmente sull’onda di manovre speculative, ieri mattina si è purtroppo già notato pure un rincaro dei prezzi dei carburanti alla pompa. Rialzi del tutto ingiustificati visto che, anche nel caso di fiammate del petrolio, per aver ripercussioni sui prezzi ai distributori si deve attendere alcuni giorni. Stando alla rilevazione di Staffetta Quotidiana, ieri Eni ha aumentato di 2 centesimi al litro i prezzi consigliati della benzina e di un cent/litro quelli del gasolio.

«Ecco che in concomitanza con le partenze degli italiani per Pasqua tornano a salire i prezzi dei carburanti alla pompa, con la benzina che in modalità servito supera di nuovo la soglia psicologica dei 2 euro al litro». È quanto ha affermato ieri il Codacons, commentando i nuovi rialzi dei listini che rischiano di portare a una stangata per chi si sposterà in automobile durante le prossime feste e ponti. In base alle ultime rilevazioni riferite ai prezzi comunicati dai gestori, ora la benzina in modalità selfservice costa mediamente 1,864 euro al litro, mentre al servito (fatta dal benzinaio) è, come detto, tornata sopra la soglia dei 2 euro al litro (2,003 euro il prezzo medio) - ha osservato il Codacons. Il gasolio costa invece 1,770 euro/litro in modalità self, 1,915 euro/litro al servito. «Rispetto alla Pasqua 2022, quando il prezzo medio della benzina (self) era di 1.757 euro al litro, si registra un aumento dei listini del 6%, equivalente a +5,35 euro a pieno» prosegue l’Associazioni dei consumatori, «mentre i prezzi del gasolio sono in linea con il 2022 (1,750 euro/litro)».

 

 

E il Codacons ha già prontamente fatto i conti in tasca agli italiani che utilizzeranno la macchina per le festività. «Se si considerano gli spostamenti in auto lungo la penisola durante la Pasqua e durante il ponte del 25 aprile, e i maggiori rifornimenti di carburante che dovranno affrontare le famiglie, i rialzi dei listini della benzina rischiano di determinare una stangata pari a complessivi 120 milioni di euro in più rispetto alla spesa sostenuta per le festività pasquali del 2022». A rincarare la dose è poi Assoutenti secondo cui il rialzo dei prezzi registrato nelle scorse ore sulle strade del Belpaese «potrebbe essere semplicemente frutto di manovre speculative proprio legate alle partenze degli italiani per le festività di Pasqua» ha fatto notare ieri Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, che ha chiesto al Governo «di attivarsi tempestivamente per verificare la correttezza dell’andamento dei listini alla pompa. Disponendo anche controlli da parte della Guardia di Finanza e di Mister Prezzi per bloccare sul nascere eventuali speculazioni per i consumatori». Altro che sorpresa di Pasqua... 

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