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Telefonia, maxi-rincari e "recesso impossibile": quanto paghi in più al mese

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Non solo bollette e spesa al supermercato: adesso a pesare sulle tasche degli italiani sono anche le tariffe delle principali compagnie di telefonia mobile e fissa, da Tim a WindTre. A causa dell’inflazione che non accenna a scendere, alcuni operatori hanno deciso di aumentare i costi per coloro che sono già clienti. Alcuni gestori come WindTre e Tim - spiega La Stampa - hanno addirittura introdotto delle tariffe indicizzate all’inflazione. Cosa vuol dire? Che i prezzi sono strettamente legati all'inflazione. Con tanto di aggiornamento annuale del canone mensile che segue l’evoluzione dell’inflazione. Se quest'ultima sale, allora aumentano anche i prezzi. Tuttavia, non è previsto nessun calo in caso di inflazione in diminuzione. Senza contare che questa nuova formula non darebbe possibilità di recesso.

 

 

 

Tutto questo è emerso dall’analisi dell’Osservatorio Tariffe di SOStariffe.it e Segugio.it. Per quanto riguarda la telefonia mobile, i rialzi sono stati applicati da Tim, che ha aumentato le tariffe di 2 euro in più al mese per alcuni clienti; e da WindTre, sempre di 2 euro in più al mese; oltre che da PosteMobile, che invece ha rialzato le tariffe di un euro. Per quanto riguarda la telefonia fissa, invece, gli aumenti hanno colpito i clienti Fastweb, costretti a pagare fino a 5 euro in più al mese; Tim, con +2 euro al mese; e Vodafone con 1,99 euro in più.

 

 

 

I rincari sembrerebbero essere preoccupanti. Secondo le simulazioni di Segugio.it e SOStariffe.it, nel 2024 - nell’ipotesi di un tasso di inflazione pari a quello attuale - gli aumenti arriverebbero a 18 euro, fino a punte di 35 euro all'anno. Questi rincari, comunque, dovrebbero essere comunicati dagli operatori per tempo. 

 

 

 

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