Bollette stravolte, cosa accadrà a breve: le previsioni
Bollette elettriche più leggere del 20% e del gas del 10 per imprese e famiglie. Anche se il ritorno degli oneri di sistema rischia di rendere meno evidente l’abbattimento del costo della materia prima. Per il momento quello che è certo è che il taglio dell’Iva al 5% sul gas verrà prorogato per il secondo trimestre di quest’anno e viene esteso anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. Dopo il -19,5% deciso a fine 2022 per i primi tre mesi di quest’anno, anche nel secondo trimestre le bollette della luce potrebbero segnare un calo. Per il momento bisogna affidarsi alle anticipazioni (spannometriche) che ipotizzano una riduzione di «oltre il 20%» come ha ribadito il presidente di Arera, Stefano Besseghini che oggi fornirà i valori ufficiali.
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LONTANI DAL PICCO L’emergenza energetica non è finita. Certo siamo lontani dai picchi dell’agosto scorso però i prezzi continuano a viaggiare di un abbondante 20% in più rispetto ai livelli pre-guerra. L’intervento deciso ieri dal governo (da quasi 4 miliardi) è indirizzato proprio a a tenere basse le bollette. C’è da dire che a dicembre il Prezzo unico nazionale (Pun) era sceso in «media a 294,91 euro per megawattora, vale a dire quasi la meta rispetto al picco raggiunto ad agosto con ben 543 euro/Mwh», ricostruisce l’agenzia Gea specializzata proprio in tematiche energetiche. Facendo due conti la bolletta sulla carta dovrebbe calare intorno al 40% - come sintetizza l’analisi del Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche - e non oltre il 20%. Però sui costi finali incidono le scelte del governo. Ma se saranno confermate le previsioni di Arera il ribasso delle tariffe di luce e gas determinerebbe «un risparmio complessivo pari a 408 euro annui per una famiglia tipo rispetto ai prezzi oggi in vigore», calcola il Codacons. «Una riduzione delle tariffe elettriche del 20% porterebbe la bolletta media a scendere dagli attuali 1.434 euro annui a 1.147 euro annui, con un risparmio di 287 euro a famiglia».
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Ma attenzione: sui costi finali «pesa il ritorno degli oneri di sistema sull’elettricità, che «rischiano quindi di ridurre sensibilmente i vantaggi per le famiglie», conclude il presidente Carlo Rienzi, secondo il quale la fine degli sconti «decisi da Draghi e confermati a fine 2022 dal governo Meloni) avrà un impatto pari a +125 euro a famiglia, portando la bolletta media attuale della luce da 1.434 euro a 1.559 euro annui, con un aumento del +8,7%. E il conto approssimativo vale per chi ha ancora i contratti a maggior tutela (prezzo controllato). L’entità dell’aumento per chi è invece passato al mercato libero è tutta da quantificare. L’esborso ad aprile potrebbe viaggiare intorno al 5-15%, in base alla tipologia del contratto e al costo della materia prima. Besseghini ha annunciato un calo superiore al 10% della bolletta gas nel mercato tutelato a marzo. Ma la decisione sarà comunicata lunedì prossimo. Il Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche stima un’ulteriore riduzione del 13,5% circa (a fronte di una contrazione del costo della materia prima intorno al 18%).
AGROPRODUTTORI SALVI
Per quanto riguarda le imprese agricole il “decreto bollette” ha introdotto nuove misure per scongiurare che «l’aumento dei prezzi energetici si traducesse in un aggravio insostenibile della tassazione. «Stando al reddito imponibile dell’impresa agricola che produce energia aumenta al crescere del valore dell’energia ceduta, mentre i ricavi restano costanti poiché il produttore riceve una tariffa fissa che non tiene conto delle variazioni del mercato. «Con questa norma», spiega l’agenzia specializzata Agricolae.eu, «si punta a stabilizzare gli effetti delle fluttuazioni del prezzo dell’energia, prorogando così il peso fiscale applicato nel 2021. Si tratta di un «intervento di equità fiscale», scandisce Coldiretti che ha trovato il sostegno dei ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin e dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida. Il provvedimento del governo accolto con favore anche da Confagricoltura, punta a garantire «la tassazione della produzione di energia, in particolare biogas, realizzata dalle aziende agricole, sulla base dei valori del 2021, prima dell’impennata dei costi energetici», spiega il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che lo definisce un provvedimento di «equità fiscale».