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Credit Suisse, col salvataggio cancellati 16 miliardi dei risparmiatori

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L'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs ha fatto tirare un sospiro di sollievo a molti risparmiatori. L'operazione di salvataggio, però, avrà comunque delle ripercussioni, come l'azzeramento del valore di bond subordinati per ben 16 miliardi di euro, "prima ancora di spazzare via tutto il capitale degli azionisti come sarebbe stato normale", ha fatto notare il Corriere della Sera. L'ipotesi più accreditata è che, soprattutto per ragioni geopolitiche, si sarebbe deciso di tutelare, almeno in parte, i primi due azionisti della banca. Di chi si tratta? Della Banca nazionale saudita e del fondo sovrano del Qatar

 

 

 

La conseguenza, insomma, è che gli obbligazionisti subordinati potrebbero risultare addirittura meno protetti degli azionisti. Una differenza di trattamento che si è vista anche negli Stati Uniti dopo il crac della Silicon Valley Bank, seppur in modo diverso. Le autorità a Washington hanno deciso che tutti i depositanti andavano protetti, anche i miliardari, in nome di una "systemic exception". Non farlo alla Svb avrebbe avuto conseguenze "sistemiche". Diverso il discorso per migliaia di banche minori, considerate non "sistemiche". Per questo nel loro caso l'"eccezione" non è prevista. 

 

 

 

L’associazione delle banche "di media grandezza", intanto, avrebbe già scritto ai regolatori chiedendo che anche i loro depositi vengano garantiti per intero con denaro pubblico. Ma si tratterebbe di assicurare risparmi liquidi per una cifra enorme, 19 mila miliardi di dollari. La richiesta, insomma, sembra impossibile da soddisfare e per questo è probabile che alla fine non se ne farà nulla.

 

 

 

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