Pensione anticipata? La novità: quando si può lasciare il lavoro
Cosa ne sarà delle pensioni? Il governo Meloni avrebbe deciso di prorogare per un anno Quota 103, la misura introdotta dal governo Draghi, che prevede l’uscita dal lavoro a 62 anni con 41 anni di contributi. Il problema, però, sarebbe rappresentato dalle coperture. Ma tra le ipotesi allo studio dell’esecutivo ci sarebbe anche Quota 41, sostenuta soprattutto dalla Lega, che permetterebbe di dire addio al lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. L’operazione premierebbe in particolare chi ha iniziato a lavorare da giovanissimo. Anche in questo caso, però, andrebbero fatti due conti: secondo le stime dell’Inps questa misura potrebbe costare più di 4 miliardi solo nel primo anno di attivazione e poi crescerebbe fino a toccare i 75 miliardi in dieci anni.
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Il costo, insomma, sarebbe troppo alto per una parte della maggioranza. Di qui la difficoltà di trovare un accordo. Quota 41 - come riporta il Corriere della Sera - potrebbe slittare quindi al 2025. L'obiettivo del governo, comunque, è sempre evitare il ritorno alla legge Fornero. Legge che prevede pensionamento a 67 anni con 41-42 anni di contributi. In realtà, a favore della proposta caldeggiata dal Carroccio si erano espresse anche Cgil, Cisl e Uil. Non è escluso, dunque, che si continui a parlarne. Venerdì 17 marzo, tra l'altro, la premier Meloni sarà al Congresso della Cgil e tra i temi al centro del confronto ci sarà proprio la riforma delle pensioni.
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In mancanza di un accordo, però, dovrebbe essere quasi certa la proroga di Quota 103 con l’opzione di pensionamento anticipato. Secondo le previsioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio, nel 2023 potrebbe interessare poco più di 41 mila lavoratori. E si tratterebbe soprattutto di chi ha lavori garantiti e stabili.
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