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Crac Svb, zero controlli: "Le banche regionali non hanno i requisiti"

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Dopo il crac della Silicon Valley Bank, ci saranno ulteriori contagi tra le banche americane? È questo il timore principale al momento. Stando all'analisi di Federico Fubini sul Corriere della Sera, la situazione non è paragonabile al panico della Lehman Brothers: "Non ha il carattere sistemico del disastro partito nel 2007 dai mutui subprime ed estesosi l’anno dopo ai grandi nomi di Wall Street".

 

 

 

I timori, comunque, ci sono. E per ora, agli occhi dei mercati, non riescono a essere rassicuranti né la Federal Reserve né il Tesoro Usa. Il motivo è semplice. "Soprattutto negli anni di Donald Trump alla Casa Bianca, dal 2017 al 2019, molti vincoli sulle banche regionali americane sono saltati - si legge sul Corsera -. Non hanno i requisiti sulla liquidità da tenere a disposizione che le banche europee osservano e spesso superano nettamente". Insomma, nessun controllo, nessuna vigilanza. In America basta che le banche si auto-valutino e poi scrivano alle autorità. 

 

 

 

Nel caso specifico, la Svb aveva bloccato anni fa i depositi dei clienti in titoli pubblici su cui era in perdita; quando poi la situazione si è fatta critica, la banca non ha avuto la liquidità per evitare il fallimento. Il timore, ora, è che forse può non trattarsi di un caso isolato. Il Tesoro, intanto, ha fatto sapere che coprirà tutti i depositi, ma solo delle due banche già saltate, ovvero Svb e Signature. La Fed, invece, ha aperto uno sportello per finanziare le banche anche contro titoli di Stato il cui prezzo è caduto. Il problema, però, è che tante banche minori continuerebbero a essere in perdita. 

 

 

 

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