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Crac-Svb, mercati a picco: ecco cosa può accadere in Italia

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Il crac della Silicon Valley Bank ha mandato nel panico il mondo intero. Basti pensare al fatto che anche le borse europee stanno pagando lo shock che questo evento ha innescato sul mercato. Il timore è quello di ulteriori contagi al sistema finanziario, prima americano e poi globale. Sull'argomento si è espresso anche il presidente americano Joe Biden, il quale ha invocato "regole più stringenti per le banche" e un licenziamento in tronco per "i manager delle banche che si sono rivelate in difficoltà".

A prendere la parole in Italia invece è il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che ieri - in un intervento su Quotidiano Nazionale - ha sottolineato come "nell’Unione europea, in particolare nell’Unione bancaria, la situazione appare assai più tranquilla, innanzitutto per la maggiore severità e prudenza delle Autorità di Vigilanza che anche molto di recente hanno sottolineato il consistente rafforzamento medio della solidità delle banche". Nonostante la rassicurazione sia arrivata di domenica, cioè alla vigilia della riapertura delle borse, in Italia questa mattina si sono rivelati in sofferenza tutti i titoli bancari, con cali tra l’8 e il 9% per molte banche nazionali.

In ogni caso, secondo l'Abi, quello che è accaduto con la Svb difficilmente succederà in Europa o in Italia perché le banche osservano in modo stringente le regole di Basilea 3, un quadro che stabilisce gli standard internazionali per l’adeguatezza patrimoniale delle banche, le prove di stress e i requisiti di liquidità. "Il quadro di Basilea 3 prevede due indici fondamentali per le banche — ha spiegato Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Abi —, oltre a quello di solidità patrimoniale, noto come il rapporto Cet1. Le regole per il sistema bancario prevedono anche un indice di liquidità, il liquidity coverage ratio, e il net stable funding ratio che gli istituti devono rispettare. E devono avere un valore superiore a 100. Quando è stata adottata Basilea 3, gli Usa hanno scelto di esonerare alcune banche dall’adottare questi ratio che invece sono rispettati dai grandi istituti Usa, che non sembrano impattati da questa vicenda".

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