Crac-Svb, il guru della finanza: "Solo l'inizio", che cosa rischiamo
Una "crisi gravissima". Il crac della Silicon Valley Bank secondo il guru della finanza Kenneth Rogoff rischia seriamente di generare il "contagio" che Janet Yellen, ex governatrice della Federal Reserve americana oggi Segretaria al Tesoro della amministrazione Biden, ha spiegato di voler scongiurare a tutti i costi. Forse però l'aver escluso ogni possibilità di salvataggio statale per Svb ha contribuito ad aumentare le fibrillazioni sui mercati, almeno a giudicare il profondo rosso in cui sono precipitate le piazze europee, in attesa dell'apertura di Wall Street.
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Intervistato da Repubblica, Rogoff, presidente dell'Istituto per l'economia internazionale dell'università di Harvard (Massachusetts) spiega di aver toccato con mano la tensione derivata dal crac di Svb: "A New York, dove ho trascorso il weekend, c'è un palpabile senso di panico fra i banchieri e gli industriali con cui ho parlato. E fra i loro avvocati". Il settore bancario nel complesso è ben capitalizzato, "ma questa crisi è sicuramente gravissima. Per ora non appare sistemica, ma non è sicuro". "Ormai sembra un copione-standard: quando si respira aria di crisi, i detentori del potere politico e finanziario lasciano che una, due o tre banche minori falliscano, così tanto per mitigare il moral hazard, sondare il terreno e far capire i rischi che si corrono. E poi si interviene a tamponare le ferite, sempre che ciò sia possibile".
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Secondo l'economista americano, "l'angoscia è diffusa, anche in altri settori. Il mercato degli immobili commerciali, ad esempio, è una bomba a tempo". "Il tasso di occupazione è in media sotto i livelli pre-Covid, e l'esposizione è alta: con una domanda scarsa e i tassi in impennata, ci saranno diversi fallimenti con conseguenze anche sul settore finanziario".
Come detto, le prime notizie arrivata dai mercati lunedì mattina non sono rassicuranti. Si registra il crollo dei titoli bancari in Europa e dei futures sull'azionario di Wall Street. L'andamento sui mercati all'infuori del settore è tuttavia più misto. L'indice STOXX Banks, che raggruppa i 21 principali istituti di credito europei, è sceso del 4,4%, con alcuni membri che hanno registrato cali intraday a due cifre. La tedesca Commzerbank è scesa del 10,5% e la spagnola Banco de Sabadell del 10,1%. Il Cac 40 francese ha perso il 2,6% a 7.030,32 punti. Il Dax tedesco è sceso del 2,7% a 15.012,94 punti. Il Ftse 100 britannico è sceso del 2,3% a 7.570,18 punti. I futures del Dow sono scesi dell'1,1% nelle contrattazioni premercato, mentre quelli sull'S&P 500 perdono l'1,4 per cento.
"Il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti - spiega una nota del Mef - segue con attenzione gli sviluppi delle vicende legate alla Silicon valley bank e alle decisioni prese dalle autorità monetarie americane. Il sistema bancario italiano ed europeo è regolarmente monitorato dalle autorità di vigilanza e supervisione assicurandone così la stabilità". "Apprezziamo - si legge ancora - la tempestività con cui le autorità americane sono intervenute e confidiamo che, se necessario, anche le autorità europee intervengano con la medesima tempestività valutando anche le implicazioni per la condotta della politica monetaria e per la stabilità finanziaria".