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Bancomat, il salasso: cosa accade coi pagamenti con carta

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Niccolò Fabretti
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Non si ferma il dibattito sul pos. Ammonterebbe ad almeno 5 miliardi di euro nel 2022 il costo per le imprese italiane per l’uso di carte e di bancomat. A stimarlo è Confesercenti in vista del tavolo tecnico per il taglio delle commissioni sui pagamenti tramite pos, convocato dal Mef per il prossimo 17 marzo. Sono soprattutto le imprese di piccole dimensioni ad essere penalizzate, secondo l’associazione. Il tavolo sarà un momento importante per discutere e risolvere le contraddizioni e le problematiche emerse con l’introduzione dei pagamenti elettronici, prevista dal Decreto Crescita 2.0 del 2012.



Dieci anni in cui la moneta elettronica è diventata uno dei metodi di pagamento preferiti dagli italiani. Sono 3,9 milioni i pos operativi oggi sul mercato, un record fra i paesi europei, con un numero di transazioni che invece si pone al di sotto della media. Colpisce per Confesercenti l’importo medio delle transazioni: 50 euro. Ciò significa che il problema riguarda in particolare le micro-transazioni. Le stime dell’associazione infatti, «ci restituiscono un peso delle commissioni fino e oltre l’1,4% del transato perle attività minori». Sarebbero le «tabaccherie, gestori carburanti, edicole e tutte le altre attività caratterizzate da piccoli margini sul venduto» ad essere maggiormente colpite. Il tavolo del 17 marzo sarà un’occasione trovare una soluzione e ridurre i costi dei pagamenti elettronici per circa 2,5 milioni di piccole attività con un fatturato inferiore ai 400mila euro all’anno. Il percorso dell’utilizzo della moneta elettronica è comunque segnato e certamente favorisce la modernizzazione del sistema economico del paese con evidenti benefici per le casse dello Stato, come dimostrano i 20,2 miliardi di evasione recuperati dall’Agenzia delle Entrate nel 2022.



La proposta, tuttavia, sarebbe quella di una riforma della distribuzione dei costi in chiave più equa e proporzionata. In particolare, torna sotto la lente di ingrandimento la possibilità di rifiutare il pagamento elettronico per importi inferiori a 30 euro. Nonostante il dietro front del governo nella Legge di bilancio 2023, che sotto le pressioni dell’Europa non ha modificato le regole sul pagamento tramite Pos, Confesercenti vede in questo tipo di riforme una concreta possibilità: «Al tavolo proporremo di rendere gratuite le transazioni sotto i 30 euro per le attività sotto i 400 mila euro di fatturato annuo e di predisporle di un nuovo più ampio credito di imposta, della durata di tre anni, su tutte le transazioni».

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