Pensione, via con 7 anni di anticipo: chi può lasciare tutto adesso
Novità per chi aspetta la pensione. Ecco che con la legge di conversione del decreto Milleproroghe arriva la cosiddetta Isopensione "Fornero". Quest'ultima sarà disponibile fino al 30 novembre 2026 - per una durata massima di 7 anni - nelle aziende interessate da eccedenze di personale. Un cambio di passo che però graverà parecchio sui datori di lavoro, tenuti ad anticipare al lavoratore che lascia l’impiego la pensione maturata fino al momento dell’esodo e questo fino alla reale maturazione dei requisiti per il primo trattamento pensionistico ordinario.
Pensione, chi può prendere l'assegno un anno prima: Inps, l'ultima rivoluzione
Più nel dettaglio, l’onere dell’uscita sarà in tutto a carico dell’azienda esodante che si impegna così a versare all’Inps le somme per l’assegno sostitutivo della pensione (assegno di esodo) tramite l’istituto e la contribuzione correlata. Durante il periodo dell’isopensione, il lavoratore vanterà un assegno sostitutivo della pensione e della relativa contribuzione fino alla maturazione dei requisiti minimi (ma anche anagrafici) alla pensione di vecchiaia o anticipata.
Bollette in picchiata, dopo il gas la luce: quanto si risparmia (e da quando)
Ma ecco chi ha i requisiti. L'’isopensione infatti può essere utilizzato solo da aziende con più di 15 dipendenti con l’obittivo di incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani in caso di eccedenza del personale. Per poterlo fare, il datore di lavoro deve stipulare accordi con i sindacati ai quali i lavoratori coinvolti aderiscono, accettando consensualmente la fine del rapporto di lavoro. La prestazione di esodo però non viene trasformata automaticamente in pensione. Per questo, l’interessato ha l’onere di presentare in tempo utile la domanda di pensione all’Istituto.