Supermercati, 8 catene a confronto: ecco dove si risparmia di più
La spesa low cost è diventata per un numero crescente di famiglie una necessità ineludibile. Anziché cercare la marca preferita, il taglio di carne più invitante o il formaggio più gustoso si guarda soprattutto al prezzo. E si punta sul più basso. La tendenza accomuna un numero crescente di italiani, soprattutto da quando l’inflazione ha cominciato a mordere il reddito delle nostre famiglie. In particolare dall’autunno di due anni or sono, quando la crisi delle materie prime ha dato l’avvio ai rincari. Un fenomeno esploso poi con la guerra scatenata dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina.
Ma come risparmiare davvero? E cosa significa andare alla ricerca dei prodotti meno cari nei punti vendita della grande distribuzione? Cosa comporta per i consumatori? Tre domande per rispondere alle quali ho indossato i panni del Casalingo di Voghera - fra l’altro sono vogherese di nascita - recandomi nei negozi delle otto catene nazionali presenti nel capoluogo dell’Oltrepò Pavese e nel circondario: Penny Market, In’s Mercato, Coop, Esselunga, Lidl, Md, Eurospin e Grande I. Otto spese low cost che ho messo assieme battendo palmo a palmo i banconi di altrettante insegne che ho visitato fra giovedì 2 marzo e ieri.
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DIFFERENZE CONTENUTE
I risultati sono quelli che vedete nella tabella pubblicata in questa pagina. Le differenze di prezzo fra un punto vendita e l’altro non sono abissali e ammontano al massimo a una decina di euro. A condizione però di seguire tre regole d’oro che rappresentano la migliore bussola per navigare nelle acque tempestose del carovita. In particolare, attenzione alle offerte, alla collocazione sugli scaffali e ai cartellini dei prezzi. Tre fattori critici capaci di influenzare le scelte, come ho avuto modo di confermare nelle mie scorribande fra un bancone e l’altro compiute nei giorni scorsi. Ecco come comportarsi.
OFFERTE. Non è detto che il prodotto in promozione, quello con lo sconto maggiore, magari indicato come «vendita sottocosto», sia automaticamente il meno caro. Anzi: accade regolarmente il contrario. Le referenze con il prezzo più basso non sono mai- o quasi mai - scontate. Prima di cedere alle sirene delle promozioni controllate sempre che nel reparto dove sono esposti i prodotti simili a quello scontato non ve ne siano a prezzo inferiore. Non è un caso se le “offertissime” sono collocate lontano dai banconi dove si trovano abitualmente quei prodotti.
BANCONI. I prodotti meno cari si trovano quasi sempre sui ripiani inferiori dei banconi. A livello del pavimento, mentre ad altezza d’occhio vengono collocate le referenze più co stose. È così da sempre. Prima di al lungare il braccio guardate più in bas so. Accucciatevi, se necessario.
CARTELLINI. Non lasciatevi in gannare dai valori assoluti in euro. Talvolta un cibo e un dentifricio costano meno perché pesano meno di al tri in apparenza più cari. Anche se è scritto in caratteri minuscoli, control late sempre il prezzo al chilo o al litro e confrontatelo con quelli delle refe renze concorrenti. Fra l’altro, consultando alcune centinaia di etichette al la ricerca dei prodotti più convenienti ho fatto alcune scoperte a dir poco inattese, anche per il Casalingo di Voghera.
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ORIGINE SCONOSCIUTA
Mi sono imbattuto in casi di etichettatura carente rispetto alle regole previste dai decreti italiani sulla dichiarazione d’origine obbligatoria, oltre a imprecisioni nella grammatura dichiarata per prodotti confezionati nel punto vendita. In generale, i consumatori orientati al massimo risparmio, devono comunque rinunciare a scegliere cibi 100% italiani. Pasta, salumi, formaggi e latticini a basso costo vengono fatti con ingredienti che dichiarano «origine Ue» o addirittura «Ue e non Ue», che è come scrivere «pianeta terra». Una situazione che documenterò presto su questa pagina, ma che conferma gli allarmi lanciati a più riprese da Coldiretti. I redditi falcidiati dal carovita mettono i consumatori nella condizione di portare a tavola cibi di origine sconosciuta. Infine una precisazione: alcune referenze erano esaurite sui banconi che ho visionato. Invariabilmente quelle meno costose.