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Patente di guida, cambia tutto: addio tessera, sarà digitale

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Matteo Legnani
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E pensare che c’è ancora chi, nel portafoglio, ha la patente di carta plastificata. Quella con la fototessera e l’indicazione dei dati personali che col passare del tempo si sbiadisce. Questi ’dinosauri’ faranno "in un futuro non così lontano", come ha dichiarato la commissaria europea ai Trasporti Adina Valean, un doppio “balzo” tecnologico, quando anche la patente in formato tessera di plastica, che va oggi per la maggiore, verrà sostituita da quella in formato digitale. Che avremo «sul telefono o su qualsiasi altro dispositivo digitale» ha annunciato la Valean. L’obiettivo è quello di disporre di un documento valido a tutti gli effetti oltre i confini dei singoli Stati all’interno dell’Unione Europea, sul quale siano riportate anche le infrazioni al codice della strada commesse dal suo titolare. E impedire che chi compia violazioni in un Paese diverso dal proprio possa passarla liscia, come avviene oggi nel 40% dei casi, o perché l’autore del reato non è stato identificato o perché il pagamento non è stato eseguito. Allo stesso modo, la condivisione dei dati a livello comunitario renderà efficace la sospensione del documento di guida in tutta l’Unione.

 

 


 

La patente digitale avrà validità per auto e camion (quindi per le categorie di veicoli B e C). Per il suo conseguimento, a partire dai 17 anni si potrà far pratica di guida, se accompagnati. A quel punto si accederebbe all’esame anche prima del compimento dei 18 anni, potendo comunque guidare da soli in strada solo una volta raggiunta la maggiore età. Quanto al rinnovo, la procedura diventerebbe on-line. Le pratiche amministrative, tra cui quelle del cambio della patente e l’aggiornamento della residenza, sarebberosemplificate. Al momento, in Italia, per rinnovare la patente occorre rivolgersi a una agenzia di pratiche automobilistiche oppure agli uffici della Motorizzazione civile. La commissaria ai Trasporti Valean ha aggiunto che, chi lo voglia, potrà comunque continuare a richiedere l’emissione della licenza di guida in forma fisica. Oppure avere entrambe, sia quella ‘nel portafoglio’ sia quella digitale sullo smartphone.

L’annuncio dell’introduzione della patente digitale fa parte di un pacchetto di misure adottate dalla Commissione europea finalizzate ad aumentare la sicurezza sulle strade dei Paesi membri dell’Ue, dove lo scorso anno in seguito a incidenti hanno perso la vita più di 22 mila persone, per la gran parte pedoni, ciclisti e motociclisti. Solo in Italia, nel 2022 si sono verificati 70.554 incidenti e le vittime della strada sono state 1.489, secondo i dati riportati dalla Polizia stradale. Numeri in aumento rispetto al 2021, ma in calo se li si confronta con quelli pre-pandemia riferiti al 2019. L’obiettivo dichiarato dalla Commissione europea è la “Visione Zero”, ossia non avere vittime della strada entro il 2050. Un obiettivo sicuramente utopistico, come lo sono alcuni tra quelli fissati da chi governa l’Europa, come ad esempio lo stop alla vendita di veicoli a combustione entro il 2035.


Tra le disposizioni europee per accrescere la sicurezza stradale, c’è l’ampliamento delle infrazioni stradali considerate gravi a nuove fattispecie: non mantenere, durante la marcia, una distanza sufficiente dal veicolo che precede; eseguire un sorpasso pericoloso; effettuare un parcheggio pericoloso, a seguito del quale l’auto rappresenti un ostacolo o riduca la visibilità tanto per i conducenti quanto per i pedoni; attraversamento di una o più linee bianche continue, siano esse usate per separare le carreggiate o per indicare il punto di sosta a un semaforo o in prossimità di uno stop; guida contromano; mancato rispetto delle norme sull’utilizzo dei corridoi di emergenza, come ad esempio le corsie riservate ai mezzi di soccorso lungo i tratti autostradali; l’uso di un veicolo sovraccarico. Il punto debole di questo impianto normativo saranno i controlli. Il punto è che, già oggi, la stragrande maggioranza delle violazioni indicate nel documento della Ue costituisce una violazione delle regole del codice della strada, almeno nei Paesi membri più ‘avanzati’. Ma, volendo fare un esempio, è a dir poco raro che si venga fermati e multati perché al semaforo ci si arresta mezzo metro oltre la linea continua

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