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Banche, crolla il colosso: registrata la maggior perdita dal 2008
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Giornata nera per Credit Suisse. La banca con sede a Zurigo ha archiviato il quarto trimestre con una perdita netta di 1,4 miliardi di franchi svizzeri (1,4 miliardi di euro). Il risultato è peggiore delle stime e porta il rosso dell'intero anno a 7,3 miliardi di franchi svizzeri (7,4 miliardi di euro). "Il 2022 è stato un anno cruciale per il Credit Suisse. Il gruppo ha infatti registrato la maggior perdita annuale dalla crisi finanziaria del 2008. E il timore è che il crollo non sia finito qui.
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La performance nel 2023, stando all'azienda, sarà legata ai costi di ristrutturazione che si prevede ammonteranno a circa 1,6 miliardi di franchi svizzeri (1,6 miliardi di euro) nel 2023 e a 1 miliardi nel 2024. "Abbiamo annunciato il nostro piano strategico per creare una banca più semplice e mirata, costruita intorno alle esigenze dei clienti. E da ottobre lo stiamo attuando a ritmo serrato", ha commentato l'amministratore delegato, Ulrich Körner, che si aspetta di tornare in utile nel 2024.
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Così, nell'anno appena passato, l'istituto elvetico ha registrato la quinta perdita trimestrale consecutiva negli ultimi tre mesi dopo che i clienti hanno ritirato miliardi di depositi dall’attività di gestione patrimoniale e ha segnalato un ulteriore rosso per il 2023. Alla base il deterioramento della fiducia nel gruppo. "Ci vorrà del tempo - ha tenuto a precisare Körner - e abbiamo detto che registreremo una perdita nel 2023, ma da quel momento in poi andrà sempre meglio". Intanto Credit Suisse ha già annunciato l'acquisto di M. Klein & Co. (società di advisory con sede a New York) per 175 milioni di dollari. L'obiettivo? La creazione del nuovo marchio Credit Suisse First Boston.
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