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Bce, non solo auto: ecco quali altri prezzi schizzano alle stelle

Attilio Barbieri
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Dopo la riunione della Bce di giovedì scorso, che ha deciso un nuovo aumento di mezzo punto portando il tasso base al 3%, i costi di mutui e finanziamenti stanno diventando proibitivi. A quantificare gli effetti sulle tasche degli italiani dalla stretta monetaria decisa da Christine Lagarde è l’ufficio studi della Fabi, il maggiore sindacato dei bancari. Comprare un’automobile a rate, per esempio un modello da 25mila euro, potrebbe costare, nel caso di un finanziamento decennale a un tasso dell’11,3%, oltre 5.500 euro in più rispetto al 2021. Non è da meno il salasso sul mattone. Si salva solo chi ha acceso un mutuo a tasso fisso fino alla fine del 2021 o l’inizio del 2022. Per tutti gli altri i costi sono diventati molto onerosi. Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute in media del 43%: vuol dire che chi pagava una rata di 500 euro al mese, oggi ne deve sborsare 715, ben 215 euro in più. «Ed è molto probabile che, alla luce della decisione del 2 febbraio scorso», scrivono gli analisti della Fabi, «le rate dei vecchi mutui variabili possano salire ancora». Di quanto e in quanto tempo dipende naturalmente dalle prossime mosse della Bce.

 


I nuovi mutui a tasso variabile, invece, potrebbero arrivare, a breve, in media, al 3,4% dallo 0,6% di fine 2021. Così per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 872 euro, ben 206 euro in più rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa, che sarebbe stata pari a 665 euro. E non va molto meglio a chi dovesse optare per il tasso fisso: i nuovi mutui con la rata bloccata in partenza sono passati da un interesse medio di circa l’1,8% anche oltre il 4% con le rate mensili che possono risultare, sulla base delle offerte praticate dalle singole banche, anche raddoppiate. Notizie pessime anche per il credito al consumo e i finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali. Se alla fine del 2021 il tasso d’interesse medio era dell’8,1%, dopo il rialzo deciso dalla Bce giovedì potrebbe arrivare all’11,3%. Con effetti molto pesanti sui potenziali acquirenti.

 

 

Ad esempio per acquistare un’automobile da 25.000 euro interamente a rate, con un finanziamento della durata di 10 anni, il costo totale passa da 37.426 euro a 42.986 euro, con una differenza complessiva di 5.560 euro. Ma anche su spese di importo inferiore il rincaro del costo del denaro si fa sentire parecchio. Per comperare una lavatrice da 750 euro sempre interamente a rate, con un finanziamento spalmato su 5 anni, il costo totale per l’acquirente passa da 942 euro a 1.022 euro, con una differenza complessiva di 81 euro. Un ulteriore deterrente per chi volesse rinnovare i beni strumentali che utilizza.

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