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Un pensionato su due ha tagliato auto e spesa

pensioni crisi

Attilio Barbieri
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Oltre un pensionato su due ha dovuto tagliare drasticamente il budget familiare per far fronte ai rincari a doppia cifra che hanno colpito gli italiani dalla crisi delle materie prime in poi, scoppiata nell’estate 2021 e acuita dall’invasione russa dell’Ucraina. A quantificare il fenomeno è una indagine campionaria della Uil Pensionati che ha coinvolto a gennaio più di mille persone. I risultati forniti fotografano una situazione preoccupante. Intanto per il 95% degli intervistati il carovita ha inciso negativamente sullo stile di vita. Di più: oltre l’88% sostiene di aver dovuto fare rinunce e sacrifici per arrivare a fine mese. Circa il 28% dei pensionati raggiunti dall’indagine dichiara di aver dovuto risparmiare sull’acquisto di generi alimentari e prodotti per la casa, oltre il 10% ha risparmiato sull’acquisto di farmaci, mentre il 36% ha risparmiato sia sui farmaci sia sui prodotti alimentari, due voci fondamentali per soddisfare il diritto alla salute da un lato e quello a una sana alimentazione dell’altro. Ma i tagli non hanno risparmiato neppure le piccole soddisfazioni quotidiane che possono concedersi i pensionati, visto che proprio a causa del carovita il 57% degli intervistati ha rinunciato al caffè al bar e addirittura l’80% alle cene al ristorante o in pizzeria. Al di fuori dei bisogni primari i numeri emersi dall’indagine restituiscono una situazione ancora più mortificante per chi si è ritirato dal lavoro e deve fare i conti con prezzi fuori controllo e i tagli sulle rivalutazioni all’assegno.

 

 

 

 

TAGLIATO IL PARRUCCHIERE

Così, oltre il 53% ha smesso del tutto di praticare hobby e sport e il 49% ha rinunciato addirittura alla cura personale, ad esempio al barbiere o al parrucchiere. Il 69% non va più al cinema, a teatro o ai concerti. A questo punto non stupisce che oltre 8 pensionati su 10 dichiarino di non poter più permettersi di fare viaggi. Ci sarebbe da meravigliarsi, semmai, del contrario.

 

 

 


Non cambia la prospettiva se si restringe l’orizzonte alla parte del budget familiare dedicato all’energia: il 90% degli intervistati ha dovuto spegnere o abbassare il riscaldamento in casa e l’88% ha ridotto fortemente il consumo di elettricità. Inoltre, oltre uno su due, precisamente il 55% ha dovuto rinunciare all’uso quotidiano dell’automobile, riorganizzando anche le uscite programmate per fare la spesa. Nonostante la perdita di potere d’acquisto, il 70% non rinuncia ad aiutare a livello economico un familiare, molto spesso un figlio, una figlia oppure i nipoti. «Questi dati», afferma il segretario generale Uilp Carmelo Barbagallo, «sono la conseguenza non solo dell’inflazione galoppante, ma anche e soprattutto del taglio alla rivalutazione delle pensioni. L’ennesima operazione di cassa fatta sulle spalle dei pensionati. Continuiamo a chiedere al governo di ripensarci. Si tratta di un danno economico permanente e destinato ad aumentare con il tempo».

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