Benzina, sciopero in tutta Italia? Ecco il solo modo per fare rifornimento
La stragrande maggioranza delle pompe di benzina è pronta a chiudere per uno sciopero che è stato previsto dalle 19 di martedì 24 gennaio fino alle 19 di giovedì 26 sulla rete ordinaria e dalle 22 del 24 alle 22 del 26 sulla rete autostradale. Fa eccezione però la Faib che invece proseguirà sullo sciopero solo per 24 ore. Ciò produrrà un disagio enorme per gli autotrasportatori e per i cittadini in generale, nonostante dall’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni arrivino ancora appelli per scongiurare questa situazione. Gli organizzatori sono però decisi ad andare fino in fondo: “Lo stop era ed è confermato”.
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Lo sciopero interesserà non solo il rifornimento servito ma anche quello self: per fortuna degli automobilisti resteranno aperti almeno gli impianti gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere. Riconoscerli però non è semplice, perché anche se la pompa di benzina mostra il marchio della società, la gestione in realtà può appartenere a un soggetto privato che magari ha aderito a uno sciopero. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, i distributori gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere sono circa il 10%, a cui aggiungere le stazioni che rimarranno aperte per garantire un servizio minimo.
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Nonostante lo sciopero, ci sono delle regole da rispettare, dato che il carburante è considerato un servizio essenziale. “Nelle aree urbane ed extraurbane - si legge sul Corsera - deve essere dovrà essere attivo un numero di impianti pari al 50% di quelli attivi nei giorni festivi, saranno le singole prefetture a individuare quali. Per quanto riguarda le autostrade, invece, è compito della Regione individuare quali distributori dovranno rimanere aperti. È fondamentale che ce ne sia uno attivo ogni 100 km: in 175 distributori su un totale di 477 lungo la rete autostradale sarà possibile rifornirsi”.