Pensioni, la bomba dell'Inps: "Sistema a rischio, cosa accadrà"
Inizia in salita il percorso sulla riforma delle pensioni: non sarebbe andato bene il confronto tra il governo e le parti sociali questa mattina al ministero del Lavoro. Se da una parte c'erano la ministra Marina Calderone, il sottosegretario Claudio Durigon, il sottosegretario all’Economia Federico Freni e il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, dall’altra c'erano invece i vertici delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno riproposto alcune delle loro richieste, a partire dalla possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età e di abbassare l’età pensionabile ad almeno 62 anni.
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Il leader della Cgil Maurizio Landini avrebbe chiesto quante risorse il governo sia disposto a stanziare per la riforma. La ministra non sarebbe scesa nel dettaglio, proponendo però di proseguire il confronto su tavoli specifici. Quello fissato per l’8 febbraio, per esempio, avrà al centro giovani e donne. Al centro della discussione anche il nodo Opzione donna, dal momento che il segretario della Cisl Luigi Sbarra ha chiesto di cancellare la stretta sulla misura. Di tutta risposta, la Calderone ha promesso che ne parlerà questa sera nel consiglio dei ministri.
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A scatenare l'allarme generale, però, è stato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico. Quest'ultimo ha sottolineato che se oggi ci sono circa 1,4 lavoratori per ogni pensionato, questo rapporto scenderà a 1,3 nel 2029 e a 1 nel 2050. Bisognerebbe fare qualcosa, quindi, per ridurre il numero di pensionati e aumentare il numero di lavoratori.
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