Benzina, la denuncia: "Il 30% venduto in nero", come funziona la truffa
Per risolvere il problema "tagliare le accise, e farlo in maniera permanente, sarebbe un’ottima cosa", Bruno Bearzi, presidente del sindacato dei benzinai Figisc Anisa Confcommercio, in una intervista a La Stampa sostiene che il governo Meloni per recuperare risorse "dovrebbe impegnarsi contro l’evasione fiscale nella distribuzione dei carburanti: secondo la testimonianza del pm Sandro Raimondi alla commissione Attività produttive della Camera, il 30% dell’erogato è in nero, e questo corrisponde a un mancato introito per le casse dello Stato di 12 o 13 miliardi all’anno. La stessa somma che serve a finanziare il taglio delle accise", denuncia.
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Ma cosa significa che il 30 per cento dell'erogato è in nero? Vuol dire esattamente che la truffa della benzina esentasse esiste e per questo va contrastata. In sostanza funziona così: un’autocisterna piena di carburante di contrabbando arriva in un deposito di medie dimensioni, cioè che non superi le tremila tonnellate di stoccaggio perché entro questa cifra il gestore non ha l'obbligo di utilizzare il sistema Infoil collegato con la Guardia di Finanza e l’Agenzia del Demanio. Il ché significa che può essere nascosto al fisco. Il più delle volte il destinatario finale è una stazione di servizio cosiddetta No logo, dove i prezzi sono più bassi. Di "Pompe Bianche" in Italia ce ne sono oltre seimila e tra il 2019 e il 2021 la Gdf ha sequestrato 19 milioni di chili di carburante, rilevando quindi il consumo di 404 mila tonnellate di prodotti energetici non dichiarati.
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Secondo il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana "si tratta principalmente di settori della logistica petrolifera e di distributori senza logo, cioè pompe bianche. Attraverso cui le organizzazioni criminali realizzano le condotte evasive che consentono di immettere sul mercato carburante a prezzi fortemente concorrenziali". L'evasione totale ammonta a 13 miliardi di euro annui. La stessa somma che serve a finanziare il taglio delle accise, proprio come denunciato da Bearzi.