Benzina, la app salva-conto corrente: come ti fa risparmiare
Una volta c'era il passaparola. Ci si scambiava l'informazione al bar, nelle cene con i parenti, nei momenti di pausa in ufficio: «Sai, se vai a fare benzina in quella stazione al posto di quell'altra riesci a risparmiare qualcosina». Oggi no. Non ce n'è più bisogno. E non perché il carburante non sia un cruccio per tanti (leggi: quasi tutti) gli italiani. Lo è, lo è eccome. Tra la crisi energetica e i rincari scattati il primo gennaio, chi ha un'automobile lo sa fin troppo bene. Ma il punto è che ci sono le app, ormai, che ce lo dicono. Che valutano, comparano, segnalano: ché se qui il rifornimento costa dieci centesimi al litro, sul pieno si può salvare anche una decina di euro. Hai detto niente.
Benzina, ecco il trucco con cui ti truffano alla pompa: la GdF svela lo scandalo
Basta prendere un telefonino, collegarsi al gps e cercare la pompa «più economica» disponibile nel raggio di qualche chilometro. Metti per i pendolari, o per chi la macchina la usa tutti i giorni, sia in città che fuori: alla fine, accumula di qua, ammassa di là, son soldi in più che ti ritrovi nel portafoglio. Applicazioni per smartphone, dicevamo. Una è «Prezzi Benzina»: disponibile sia per dispositivi Android che per Apple, funziona con la geolocalizzazione e mappa (appunto) i distributori aperti la domenica e quelli che non chiudono mai. Una volta inserita la posizione una schermata dà in tempo reale i prezzi che compaiono sui cartelloni a bordo strada (quelli che due volte su tre ci passi vicino e, mannaggia, non sei riuscito a vedere bene i centesimi). Diesel, benzina, gpl: si può comparare qualsiasi tipo di carburante.
Benzina, decreto contro il caos rincari: buoni e sanzioni, che cosa cambia
Un'altra app che permette di fare altrettanto è «Fuelio» (anche lei vale per ogni genere di dispositivo): su «Fuelio» gli utenti possono anche valutare i distributori (un po' come avviene su «TripAdvisor») e inserire manualmente lo storico dei propri acquisti, in modo da avere sempre sotto controllo la spesa effettuata. Ancora: «Gaspal» utilizza un si stema a semaforo, ha tre colori a disposizione il verde, il giallo e il rosso. Valgono, rispettivamente, per le stazioni di servizio convenienti, medie oppure eccessivamente costose. Oppure: «iCarburante» (che però è scaricabile solo dagli utenti della Mela) che aggiunge la distanza per arrivare alla pompa selezionata e un'indicazione sui tempi di trasposto.
Si fa quel che si può, coi tempi che corrono. Chi, tuttavia, ha poca dimestichezza con i cellulari e le connessioni wireless e i dispositivi mobili, oltre al classico passaparola che, in qualche caso, funziona ancora benissimo, può controllare l'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico: la sezione «Ricerca impianti» è strutturata né più né meno che come le app che abbiamo già descritto. Basta cliccare sul distributore individuato e vedere i prezzi disponibili, sia self che con servizio.
"40 milioni di auto". Ghisleri avvisa Meloni: su cosa rischia tantissimo