Reddito di cittadinanza quasi cancellato: sì in Commissione, svolta radicale
Giorgia Meloni lo aveva promesso: il reddito di cittadinanza, per come lo abbiamo conosciuto, è destinato ad andare in soffitta. È stato approvato in commissione bilancio della Camera un emendamento alla manovra presentato da Maurizio Lupi, leader di Noi moderati. La modifica sopprime la parola "congrua" dal testo di legge. Al momento la norma stabilisce che si intende offerta "congrua" quella che valuta "la coerenza tra offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate; la distanza del luogo di lavoro dal domicilio (entro 80 chilometri) e i tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico (raggiungibile in 100 minuti)". E così l'esecutivo cancella l'aggettivo che permetteva di rifiutare la prima offerta non compatibile con i criteri definiti nella legge, possibilità che poi decadeva dalla seconda offerta.
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In sostanza con l'emendamento la prima proposta potrà essere localizzata in qualsiasi località sul territorio nazionale o potrà non essere compatibile con le proprie capacità, ma se non accettata porterà al termine della percezione del cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Ma non finisce qui. A decorrere dall'1 gennaio 2023, l’erogazione del sussidio ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà condizionata dal completamento del percorso della scuola dell’obbligo. Anche questo frutto di un emendamento alla manovra approvato a firma Sasso.
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Inutile dire che i ritocchi non sono affatto piaciuti Giuseppe Conte. "Guardate - tuona il leader dei Cinque Stelle - che non riguarda il reddito di cittadinanza: dire che le persone che sono più indigenti devono accettare qualsiasi proposta di lavoro in qualsiasi parte d’Italia significa distruggere l’ascensore sociale, riguarda tutti". E ancora: "Riguarda un ingegnere che ha lavorato per anni e deve andare a fare il lavapiatti da tutt’altra parte dell’Italia; riguarda chi ha studiato giurisprudenza e deve accettare un lavoro sotto pagato in qualunque parte del Paese. Siamo alla follia pura, hanno fatto saltare il concetto di congruità, che è un concetto fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi".