Reddito di cittadinanza, "molto probabile": mannaia anticipata?
Nuova stretta sul reddito di cittadinanza. Governo e maggioranza starebbero valutando il taglio del sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle dopo sette mesi, anziché dopo otto come invece prevede il testo del disegno di legge di Bilancio. Il motivo è chiaro: consentirebbe di reperire ulteriori risorse da destinare, tra le altre cose, alla rivalutazione delle pensioni. "Ne abbiamo parlato ieri nella riunione di maggioranza - spiega il deputato di Forza Italia nonché relatore della Manovra, Roberto Pella, a 24 Mattino -, ma è un tema che non abbiamo ancora definito".
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Per lui comunque "potrebbe essere molto probabile perché questo consentirebbe di liberare ulteriori risorse per circa 200 milioni che ovviamente andrebbero ad aggiungersi a quelle della manovra e a quelle che sono anche a disposizione del Parlamento, per dare risposte molto concrete a quelli che sono temi di interesse per tutti i gruppi parlamentari. In modo particolare al sostegno alle forze dell'ordine, a tutte le richieste che arrivano dal Ministero della Giustizia e dal Ministero dell'Agricoltura, la decontribuzione per i giovani assunti". A maggior ragione se "c'è anche la richiesta della Cisl di poter fare una rivalutazione fino a 4-5 volte (del trattamento minimo, ndr) delle pensioni".
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A stretto giro arriva però la precisazione del ministro del Lavoro. Marina Calderone, intervenuta a margine del convegno di Confprofessioni, sull'ipotesi che altre risorse per la manovra economica possano essere ricavate da una "stretta" sul reddito di cittadinanza si è pronunciata così: "Non è questo il contesto su cui si sta lavorando".