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Manovra, via il bonus-cultura: a chi andranno i soldi

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I giovani possono dire addio alla App18. Un emendamento alla Legge di bilancio presentato da FdI, Lega e Forza Italia prevede infatti l'abolizione della carta elettronica utilizzabile dai diciottenni per spendere il bonus cultura, destinato a teatri, cinema, libri, musica e altre attività culturali. A quanto si legge nella bozza, l'abolizione del bonus consentirebbe di risparmiare 230 milioni di euro da destinare a una serie di altre iniziative nel campo della cultura, come per esempio l'istituzione di un 'Fondo per il libro con una dotazione pari a 15 milioni di euro o il sostegno di 300 mila euro all'allestimento pirotecnico per la rievocazione storica de "La Girandola" di Castel Sant'Angelo a Roma. La bozza di emendamento è firmata dai deputati Mollicone (FdI), Sasso (Lega) e Dalla Chiesa. 

 

La mossa non è piaciuta affatto all'opposizione. "Il bonus Renzi per i diciottenni ha aumentato i consumi culturali e aiutato molti giovani a essere cittadini consapevoli. Viene copiata in tutta Europa. Cancellarla oggi sarebbe una follia. Chiedo alla premier Meloni di bloccare questo autogol", tuona sul suo profilo Twitter Maria Elena Boschi, deputata di Azione - Italia Viva - Renew Europe.

 

"Alla destra evidentemente non bastava non aver previsto alcuna risorsa per la cultura nella manovra presentata al Parlamento. Adesso con un emendamento alla legge di bilancio vogliono abrogare il bonus cultura. Il danno sarebbe enorme, perché le risorse a copertura di questo strumento sono state rese stabili nella scorsa legge di bilancio e gli operatori del settore contano su quegli introiti", sbottano gli esponenti del Movimento 5 stelle in Commissione cultura. ""Dopo la pandemia il settore culturale va sostenuto con misure che si dispiegano nel tempo, soprattutto in questa fase di crisi energetica e di calo generalizzato dei consumi. In campagna elettorale Giorgia Meloni disse testualmente 'ai giovani è stato tolto tutto, il diritto all'educazione, alla socialità, allo sport. È nostra responsabilità restituire ai ragazzi quello che gli è stato tolto'. E invece è proprio lei a togliere risorse per i giovani".  

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