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Reddito grillino-choc, cosa sta succedendo a Napoli: prima dell'addio...

Tommaso Montesano
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Magari sarà un caso. O, magari, i numeri apparsi sull'Osservatorio statistico dell'Inps sono davvero il risultato della corsa all'ultimo reddito di cittadinanza, una volta annusata l'aria ostile al sussidio grillino. Fatto sta che nei primi dieci mesi del 2022, nella provincia di Napoli le domande per accedere al reddito - o alla pensione - di cittadinanza sono state 167.289. Più delle richieste presentate in tutto il 2021, quando le domande furono 142.749. Un'impennata che arriva proprio mentre il governo ufficializza la scelta di modificare la misura, la cui erogazione sarà eliminata, dopo otto mensilità del 2023, a tutti coloro che sono ritenuti «occupabili». Un altro dato aiuta a delineare meglio i contorni di questo "sprint" all'ultimo sussidio: mancano le cifre relative agli ultimi due mesi dell'anno, ma già adesso nella provincia di Napoli la quantità di domande si avvicina a quelle presentate in tutto il 2020 (176.009).

 

 

Una pioggia di richieste che interessa un'area che già beneficia in modo massiccio della misura assistenzialista per eccellenza: nella provincia di Napoli la popolazione coinvolta dal reddito (o dalla pensione) di cittadinanza rappresenta il 15% del totale. Un numero che vale il secondo posto, dietro solo alla provincia di Palermo. In provincia di Napoli, sono ben 58,73 i nuclei che ogni 1.000 abitanti incassano il sussidio grillino, quando la media nazionale è di 20,47 nuclei familiari. Restringendo la ricerca al solo mese di ottobre, in provincia di Napoli ben 422.085 persone sono state interessate dai sussidi, per un importo medio mensile di 636,63 euro (primo posto in Italia). Considerando esclusivamente il reddito di cittadinanza, l'assegno mensile sale a 665,50 euro, con 406.397 soggetti coinvolti.

 

 

Numeri da record, se si pensa che la provincia che si piazza al secondo posto è quella di Palermo, con 165.701 destinatari. Una corsa all'assegno che ha trainato i dati di tutta la Campania, dove fino allo scorso mese di ottobre erano state 267.398 le domande depositate in rappresentanza di altrettanti nuclei familiari. Anche in questo caso è illuminante il confronto con il 2021, quando le richieste furono 227.187. Così non sorprende che nell'intero Mezzogiorno - Sud e Isole nel 2022 i nuclei che hanno chiesto il sussidio sono stati 788.440 contro i 647.147 di tutto il 2021. E se un incremento ha già interessato anche le regioni del Centro - da 201.036 a 207.130 nuclei -, non così si può dire per il Nord, dove al momento si è registrata una contrazione: da 315.100 a 294.338 nuclei. È vero che all'appello mancano i mesi di novembre e dicembre, ma è comunque improbabile l'avvicinamento alle quote del 2020 (376.239).


Non deve sorprendere, pertanto, che il M5S punti proprio su quelle zone per recuperare ulteriore consenso elettorale. Oggi pomeriggio, alle ore 17, l'ex premier Giuseppe Conte sarà a Scampia, in viale Hugo Pratt (parco Corte Maltese), da dove parlerà a difesa del reddito di cittadinanza. «Con questa manovra di bilancio il governo Meloni vuole togliere tutto a oltre 600mila cittadini nel 2023: fanno cassa su chi non arriva a fine mese. Non sono numeri su una calcolatrice, sono persone e famiglie. Domani (oggi, ndr) da Napoli parte una serie di incontri nelle città da Nord a Sud per conoscere le loro storie: tutti devono conoscere questa realtà. A chiunque può capitare di trovarsi in difficoltà, lo Stato non può voltare le spalle», scrive su Facebook il leader grillino. L'idea è quella di concludere il tour con una manifestazione a Roma. In serata, a margine del congresso dell'Arci, a Roma, nuovo affondo: «L'attacco al Rdc oggi viene condotto da questo governo dopo una campagna di stampa ben orchestrata volta a enfatizzare il furbetto». Quanto alla soglia degli otto mesi, «cos' ha, la bacchetta magica la Meloni? Trovano lavoro per cosa, per imposizione dello Spirito Santo?». 

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