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Giorgia Meloni zittisce i "gufi": anche i mercati tifano per lei

Giorgia Meloni

Attilio Barbieri
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Dopo lo spread, passato in meno di due mesi dai 250 punti base di ottobre a meno di 190 in questi giorni, l'effetto Giorgia Meloni contagia anche i mercati. Torna a crescere, a novembre, il clima di fiducia per imprese e consumatori. Nonostante la congiuntura internazionale resti molto problematica, nonostante le tensioni prodotte dalla guerra in Ucraina, scatenata dall'invasione russa non accennino a diminuire, consumatori e imprenditori sono più ottimisti di prima. E non è poco.

A certificare la svolta sono i nuovi dati diffusi ieri dall'Istat per il mese in corso che contengono variazioni impreviste e fino a qualche settimana fa ritenute impossibili dalla quasi totalità degli analisti. Anziché scatenare il panico, come si disse a sproposito e a lungo, il governo guidato dalla prima premier della storia italiana ha innescato sui mercati un'ondata di ottimismo. Perfino sui capitoli più importanti e delicati: lavoro, prezzi e risparmi. Un risultato importante, soprattutto per la congiuntura internazionale che lo accompagna, tuttora cupa e densa di interrogativi senza risposta.

 

 

STACCO NETTO - L'indice sulla fiducia dei consumatori passa da 90,1 a 98,1, mentre quello delle imprese aumenta da 104,7 a 106,4. Secondo l'Istat, a trainare l'ottimismo degli imprenditori sono le aspettative produttive nel comparto manifatturiero e le attese sulle vendite nel commercio al dettaglio. Tutte in netto miglioramento. Sul fronte dei consumatori, invece, influiscono le opinioni sulla situazione economica del Paese, giudicata in miglioramento, così come quelle sul risparmio, in ripresa. «Si tratta di dati che descrivono un recupero più accentuato rispetto alle attese», fa notare Paolo Mameli, economista senior della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Recupero trainato anche da aspettative generali per il futuro tornate ai livelli precedenti lo scoppio della guerra in Ucraina, sottolinea l'economista, che fa notare come - sorprendentemente «pure i timori di disoccupazione e le attese sull'inflazione futura siano diminuiti in modo significativo». Due nervi scoperti per gli italiani, molti dei quali temono di perdere il lavoro e di non avere i soldi per onorare tutti i pagamenti. In primis quelli per le bollette di luice e gas.

 

 

COMMERCIANTI IN FESTA - Mentre esultano le organizzazioni imprenditoriali, con Confcommercio che parla di «un importante segnale positivo», soprattutto in vista di uno dei periodi chiave dell'anno per l'economia, quello delle feste natalizie, le associazioni consumeristiche rimarcano l'ampiezza del miglioramento, dopo quattro mesi consecutivi di flessione. È «l'effetto Meloni sulla fiducia dei consumatori», afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, «e questa rilevazione è la prima utile dopo l'incarico ufficiale alla Meloni e il giuramento del 22 ottobre. Il balzo delle attese sulla situazione economica dell'Italia da -70,7 a -40,4, con un salto di ben 30,3 punti e quello delle attese sulla situazione della famiglia, da -41,2 a -24,2, con un miglioramento di ben 17 punti, dimostrano che gli italiani ripongono speranze sulla risoluzione da parte del governo dei loro problemi e di quelli del Paese». Certo, aggiunge Dona, questa reazione è tipica ogni volta che arriva un nuovo Governo. Anche con Draghi ci fu l'effetto super Mario. Per comprendere la portata del fenomeno basta confrontarlo con i numeri rilevati in Germania, dove l'indicatore del clima di fiducia dei consumatori GfK è salito a -40,2 a dicembre dal -41,9 di novembre. 

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