Pensioni, il piano di Giorgetti: che fine fanno i soldi del reddito M5s
Il reddito di cittadinanza sta per arrivare al capolinea. Come annunciato dal governo, il sussidio fortemente voluto dal Movimento Cinque Stelle sarà rivisto in modo radicale e di fatto chi rifiuterà un'offerta di lavoro, la prima, perde il diritto all'assegno. E in questa rivisitazione della misura principe del governo gialloverde, sponda grillina, si intreccia anche il futuro delle nostre pensioni. L'esecutivo e nello specifico il Ministero del Tesoro guidato da Giancarlo Giorgetti stanno studiando una serie di provvedimenti con un obiettivo chiaro: assicurare a milioni di italiani l'uscita anticipata con Quota 41 mettendo così da parte la legge Fornero, vero spauracchio per chi lavora.
Reddito di cittadinanza, "stop": arriva la stretta, ecco per chi
E il piano su cui sono a lavoro i tecnici del Tesoro prevede un recupero di risorse dal reddito di cittadinanza per destinarle alle pensioni: "Questa misura non è esclusa. Rientra esattamente nella logica che ho ripetutamente annunciato: che nell'ambito della voce ci dovrà essere un qualche tipo di compensazione. A titolo meramente indicativo, può darsi che qualche tipo di economia possa derivare dal Reddito di cittadinanza e dalla sua manutenzione e qualche altra voce potrà essere finanziata", ha fatto sapere Giorgetti in audizione nelle commissioni speciali di Camera e Senato sulla Nadef, rispondendo alle domande.
"Basta un rifiuto". Bomba sul reddito di cittadinanza: chi perde tutto
Insomma il piano previdenziale per lasciare il lavoro in anticipo comincia a prendere sempre più piede. La speranza di milioni di italiani di ritirarsi in pensione anche dopo la scadenza di Quota 102 è ancora viva e il governo è a lavoro.