Bollette, importi-choc: ecco come ci truffano dal primo gennaio
Mentre il governo è al lavoro per approvare un nuovo decreto Aiuti 4 da 9 miliardi, cresce la preoccupazione per l’imminente fine del mercato tutelato, prevista per il 1° gennaio 2023, per il gas e l’energia elettrica che interessa famiglie, microimprese e consumatori. Sul mercato libero i prezzi dell'energia hanno infatti raggiunto prezzi folli, denunciano le associazioni. Dopo le proteste dei commercianti dei giorni scorsi, adesso si fanno sentire anche i consumatori.
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A fornire le stime sui rincari è Assoutenti, l'associazione a tutela dei consumatori, che parla di tariffe sul mercato libero "letteralmente fuori controllo". I contratti a prezzo bloccato, quelli cioè dove le tariffe di luce e gas risultano fissate per un determinato periodo di tempo, appaiono addirittura proibitivi, raggiungendo un costo medio annuo di 5.077 euro a famiglia per il gas (consumo annuo 1.400 smc) e 2.429 euro per l'elettricità (consumo annuo 2.700 kwh). La differenza di spesa con il mercato tutelato è di 3.173 euro. "Confrontando tali dati con le tariffe in vigore sul mercato tutelato, il divario risulta abnorme" sostiene Assoutenti.
"Il Governo deve necessariamente tenere conto di tale abnorme divario per tutte le decisioni che adotterà in ambito energetico" sostiene il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, che ieri ha rivolto un appello al ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin e alla premier Giorgia Meloni, affinché "si vari subito una proroga del mercato tutelato gas, almeno fino al gennaio 2024 come per la luce, con possibilità di ulteriori rinvii se dovesse proseguire l'emergenza in atto, in modo da salvare famiglie e imprese dai costi insostenibili del mercato libero".
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Dal canto suo, il governo ha annunciato che, dei 9,1 miliardi messi a disposizione con la variazione di bilancio chiesta al Parlamento, quasi 5 serviranno per prorogare fino alla fine di dicembre il credito di imposta a favore delle imprese e delle attività commerciali. Un altro intervento riguarderà poi il taglio delle accise sui carburanti che verrà esteso fino al 31 dicembre, mentre i restanti 4 miliardi verranno assegnati al Gestore dei servizi energetici (Gse) per coprire gli effetti finanziari degli acquisti di gas naturale effettuati nei mesi scorsi per contribuire al riempimento degli stoccaggi nazionali in vista dell'inverno.
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