Unicredit va a scuola per formare i giovani
Tra gli ingredienti per avere successo nella vita c'è sicuramente lo studio. L'istruzione, infatti, è da sempre la strada maestra per realizzarsi in ambito lavorativo. Ma, a livello collettivo, è anche il modo più efficace per combattere le disuguaglianze e far funzionare l'ascensore sociale. Per questo, Unicredit ha deciso di intraprendere una collaborazione con Teach For All, una rete globale di 61 organizzazioni no profit indipendenti, per sostenere l'educazione di bambini e ragazzi in sette Paesi chiave in cui la banca opera: Austria, Bulgaria, Germania, Italia, Romania, Slovacchia e Serbia.
In particolare, l'istituto di credito finanzierà le attività dell'anno scolastico 2022-2023 del network Teach For All attraverso una donazione di circa 2 milioni di euro, e coinvolgerà i propri dipendenti nel progetto anche attraverso conferenze e seminari. «Non c'è niente di più determinante dell'educazione dei nostri giovani per garantire il successo dell'Europa di domani» ha commentato l'amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel.
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«Per questo è fondamentale sostenere gli insegnanti dotandoli di tutti gli strumenti necessari per renderli i migliori educatori possibili. Siamo orgogliosi di questa collaborazione con Teach for All perché aderisce perfettamente alla nostra convinzione che l'impegno di UniCredit per fornire alle comunità le leve per il progresso vada oltre il sostegno finanziario. Riteniamo che tale partnership costituirà un concreto aiuto per contribuire a una società migliore, in linea con la nostra strategia Esg (Environmental, Social and Governance, ndr), e che la presenza di UniCredit in Europa consentirà al progetto di raggiungere le comunità in cui c'è più bisogno. Sono certo che i risultati di questa collaborazione contribuiranno positivamente al successo e al progresso del nostro continente nei decenni a venire».
La partnership tra la banca italiana e l'organizzazione no profit ha come obiettivo quello fornire supporto alle scuole situate nelle comunità più disagiate, ridisegnando il sistema educativo e fornendo agli insegnanti le leve necessarie per promuovere un'istruzione di alta qualità e un ambiente scolastico più inclusivo.
DOCENTI SELEZIONATI - Grazie all'aiuto di docenti selezionati, formati e seguiti da Teach For All, gli alunni acquisiranno le conoscenze, le competenze e i valori necessari per raggiungere l'autonomia finanziaria, partecipare attivamente alla vita sociale e orientarsi nel mondo del lavoro. In Italia, l'attenzione si concentrerà sul rafforzamento delle attività di Teach For Italy avviate nel 2020, in particolare sul sostegno al piano triennale per raggiungere almeno 100 scuole all'anno a partire dal 2024. Il tutto per rispondere alle disuguaglianze e alle carenze strutturali del nostro Paese. Inoltre, verrà sviluppata una piattaforma di e-learning per fornire contenuti e opportunità di formazione ai partecipanti al programma, condividendo conoscenze, metodologie e approcci con il sistema scolastico per accelerare l'innovazione e il cambiamento nel settore dell'istruzione.
L'obiettivo è quello di avere un impatto su 10mila studenti all'anno a partire dal 2024 e di sostenere più di 150 ex allievi di Teach For Italy a ricoprire posizioni chiave nel sistema educativo entro il 2025.
«Potenziare la scuola italiana e combattere le diseguaglianze educative richiede l'impegno di tutti gli attori della società, incluso il mondo for profit. Questa partnership con UniCredit permetterà a sei organizzazioni di Teach For All in Europa di rafforzare il loro impatto nel contrasto alle diseguaglianze educative» ha commentato il direttore generale di Teach For Italy, Andrea Pastorelli. La collaborazione con la banca, ha aggiunto, «contribuirà ad avere un impatto annuale su almeno 10mila studenti in 120 scuole a partire dal 2024. Abbiamo una chiara bussola operativa: contrastare l'abbandono scolastico e le crescenti percentuali di Neet (giovani sotto i 30 anni che non studiano, non lavorano e non si formano). Lo facciamo partendo dalle scuole più svantaggiate del nostro Paese, con un investimento che nel lungo periodo vedrà centinaia di giovani talenti scegliere l'insegnamento, e rimanere nel settore educativo».
COMPETENZE - D'altra parte, la situazione del sistema scolastico in Europa presenta numerose criticità. Ad esempio, circa 250 milioni di giovani non hanno competenze di base in lettura, scrittura e matematica, mentre le risorse destinate all'istruzione sono sempre le stesse a fronte di un numero di studenti, in particolare nelle comunità più svantaggiate, che continua ad aumentare. Inoltre, sta diventando sempre più difficile reclutare e trattenere gli insegnanti a causa delle condizioni di lavoro non competitive. Non a caso i docenti con meno di trent' anni sono pochi: nei Paesi Ocse sono pari al 12% del totale degli insegnanti delle scuole elementari, percentuale che scende all'11% alle medie e all'8% alle superiori. Non solo. Nei Paesi dell'Europa meridionale gli alunni che raggiungono il diploma sono molto pochi: 57% in Italia, 54% in Spagna, 38% in Portogallo e 66% in Grecia, contro l'88% degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, finire le superiori spesso non è sufficiente per trovare un lavoro: tra i cittadini europei che si diplomano, il tasso di occupazione è del 58,3% contro l'83,7% di chi si laurea. Ad oggi, Teach For All ha realizzato iniziative che hanno riguardato oltre 300mila studenti in Europa. Più di 4mila giovani docenti hanno preso parte ai programmi di fellowship e sono al momento impegnati in 21 regioni, andando ad insegnare dove c'è più bisogno. Altri 9mila ex partecipanti, invece, continuano a lavorare in settori chiave come la leadership scolastica, le politiche pubbliche e l'innovazione sociale. Teach For All è una rete globale di 61 organizzazioni no profit indipendenti e dirette a livello locale nelle Americhe, in Europa, Medio Oriente, Africa e Asia-Pacifico e comprende quasi 15mila insegnanti e 88mila ex allievi che hanno un impatto su più di un milione di studenti.
(in collaborazione con Unicredit)