Reddito di cittadinanza: stop al sussidio, a chi vengono tolti i soldi

martedì 1 novembre 2022
Reddito di cittadinanza: stop al sussidio, a chi vengono tolti i soldi
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Giorgia Meloni lo ha sempre detto: il Reddito di cittadinanza per come è adesso non funziona. Ora che è al governo, può mettere mano alla misura ideata dai grillini. Lo ha confermato anche Matteo Salvini in un post su Facebook: "Tagliare sprechi e furbetti del reddito di cittadinanza per creare lavoro vero, a breve dalle parole ai fatti". Il governo di centrodestra vorrebbe accelerare per ridurre la platea dei beneficiari. Già nel discorso in Parlamento per la fiducia, Meloni aveva parlato del sussidio come di "una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia". Poi aveva chiarito di voler "mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare", spiegando che per tutti gli altri "la soluzione non può essere il reddito", ma il lavoro.

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Secondo i dati Anpal, Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, attualmente i beneficiari del reddito sono 919.916. Di questi il 18,8% risulta già occupato, mentre il 9,4% è esonerato, escluso o rinviato ai servizi sociali. Gli esonerati sono soprattutto minori, anziani e disabili. E l'altro 71,8% dei percettori? Si tratta di 660mila persone tenute alla sottoscrizione del patto per il lavoro. Ed è proprio su di loro che - come scrive il Giornale - dovrebbe arrivare "la scure del governo".

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"Dei 660mila beneficiari soggetti al patto per il lavoro, quasi i tre quarti – il 72,8%, corrispondente a 480mila persone – non ha avuto un contratto di lavoro subordinato o para-subordinato negli ultimi 3 anni", ha fatto sapere l’Anpal. Che poi ha aggiunto: "Si tratta di individui che complessivamente esprimono alcune fragilità rispetto al bagaglio con cui si affacciano ai percorsi di accompagnamento al lavoro e che nel 70,8% dei casi hanno conseguito al massimo il titolo della scuola secondaria inferiore". Dunque, pur essendo persone occupabili, il loro profilo troverebbe difficilmente collocazione nel mondo del lavoro. Il 48% di questa platea ha più di 40 anni, il 75% risiede al Sud, mentre il 57% del totale è rappresentato da donne.

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