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Inflazione, tsunami sull'Italia: 11,3%, mai così alta dal 1983

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La peggiore ondata di inflazione dal 1983. Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre 2022 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 3,5% su base mensile e dell'11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente). La forte accelerazione dell'inflazione su base tendenziale che emerge dai dati pubblicati dall'Istat si deve soprattutto ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +73,2%) sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%), e in misura minore ai prezzi dei beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%) e degli altri beni (da +4,0% a +4,5%). Rallentano invece i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,7% di settembre a +5,1%). La cosiddetta "inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera comunque da +5,0% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.

Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +12,5% a +17,9%), mentre rallentano di poco quelli dei servizi (da +3,9% a +3,7%); si amplia in misura marcata, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,6 di settembre a -14,2 punti percentuali). Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +10,9% a +12,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +8,4% a +8,9%). È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita dei prezzi del 'carrello della spesa', su base annua, superiore a quella di ottobre 2022 e a marzo 1984 per un tendenziale dell'indice generale NIC pari a +11,9%".

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