Tu chiamala, se vuoi: inflazione. Ma la verità è che si tratta di una stangata a pieno regime perché, tanto per fare un esempio, il prezzo dell'olio alimentare (quello per friggere, che sia di semi di girasole o d'arachidi), in un anno solo, cioè da settembre 2021 a settembre 2022 è cresciuto del 59,4%. Insomma, se prima costava un euro, adesso costa un euro e cinquanta. E poi vaglielo a spiegare, a chi riempie (sempre meno) il carrello della spesa al super che ci sono le bollette da capogiro, che reperire la materia prima è un'impresa titanica, che la filiera ha i suoi problemi. Tu resti lì, con gli occhi sugli scaffali, a spulciare le offerte del volantino, e intanto pensi ai tuoi, di problemi. Perché le bollette sono aumentate anche per le utenze domestiche, perché è cresciuta pure la benzina, perché invece lo stipendio è rimasto quello di prima della pandemia.
Supermercato, cosa accadrà ai prezzi: l'incubo sta per arrivare
Sull'andamento dei prezzi hanno sbagliato perfino le banche centrali. Fino alla fine dello scorso anno, quando l'...A stilare la classifica dei prodotti alimentari più rincarati ci ha pensato l'Unc, l'Unione nazionale consumatori, un'associazione di categoria, che si è messa a comparare i dati Istat e ha tirato fuori queste tabelle che sono una mazzata al portafoglio. Tanto per cominciare, al supermercato, di rialzi a una cifra sola non se ne vedono neanche a cercarli col lanternino. I pasticcini confezionati, che sono quelli che sono lievitati (nel prezzo, ovvio) meno di tutti, segnano comunque un più 10,8%. Niente in confronto al burro (che tra l'altro è persino un bene di prima necessità e) che, da listino, è aumentato del 38,1%; così come il riso che ha subito un incremento del 26,7%; o la margarina (per chi pensava di risparmiare facendo a meno del burro) che adesso ci costa il 26,7% in più dell'anno scorso; o della pasta (altro elemento base che, in tavola, almeno da noi, non manca mai): più 24,6%. Cresce tutto (la farina: più 24,2%; i formaggi; più 19,3%; le uova: più 16,4%). Addirittura i cavoli (e che cavoli) segnano un esborso maggiorato del 19,6%.
Würstel Wudy Aia richiamati: cosa hanno trovato all'interno
Ritiro precauzionale per il noto marchio Wudy Aia. A segnalare, causa rischio microbiologico, il prodotto i supermercati...
Non si salva niente, nemmeno i piatti pronti che aumentano il prezzo del 11,4% e il pesce surgelato (che vuoi metterlo con una bella spigola fresca, però in tempo di crisi uno s' accontenta e) che, comunque, pesa sullo scontrino il 10,9% in più di quanto non facesse dodici mesi fa. E poi fosse solo il super. No. L'energia elettrica è rincarata del 136,7% e l'energia elettrica è quella che serve per scaldare il forno e per cuocerci quella benedetta spigola (sia fresca che dal freezer) che già abbiamo pagato a caro prezzo. D'accordo, gli utenti del mercato tutelato se la passano un tantinello meglio (per loro, l'esborso, è più salato del 57,3%): però, tradotto in soldoni, di quelli veri, di quelli che sudi come un pazzo un mese intero in ufficio o in fabbrica per campare, significa che la spesa media per una famiglia standard costa, oggi, 863 euro per chi sta nel mercato libero e 362 per chi ha scelto quello tutelato. Con il gas lo stesso, gli aumenti passano dal 63,7% nel mercato libero al 43% di quello tutelato. «Il primo provvedimento del prossimo governo deve essere il rinvio della scadenza del mercato tutelato del gas che è prevista per il primo gennaio del 2023», commenta Massimiliano Dona, che il presidente dell'Unc, «sarebbe una mazzata ulteriore per le famiglie già ridotte sul lastrico». Ecco, appunto. maggiori