Salvini "assediato", la prima pagina di Repubblica: esplode la polemica
"Assedio a Salvini": la prima pagina de La Repubblica di questa mattina ha fatto saltare dalla sedia tutti. Uno dei principali quotidiani italiani, infatti, ha deciso di fare un titolone sulle dinamiche interne alla Lega (probabilmente dinamiche soltanto presunte) mentre in Italia e nel mondo regna il caos. La scelta non è passata inosservata. Tanto che il diretto interessato, il segretario del Carroccio, ha twittato: "Non le bollette, l’aumento dei prezzi, la guerra, la povertà, la criminalità nelle città. No, per i giornali di sinistra il problema dell’Italia è la Lega, sono io!".
E ancora, prima del federale della Lega, Salvini ha osservato: “In un momento drammatico tra guerra, missili coreani, gas, emergenza bollette e inflazione il principale giornale della sinistra fa un’apertura contro di me. C’è un brutto clima”. E ancora, il segretario ha aggiunto che questa situazione di crescente tensione, con un Paese in grave crisi, rischia di alimentare odio e violenza politica individuando bersagli precisi. “Basta una testa calda…”, ha ricordato Salvini.
"Non vedo l’ora che nasca il nuovo governo, finalmente di Centrodestra e scelto dagli Italiani, per rispondere con i fatti ad una sinistra che non si rassegna", ha chiosato Salvini. A cui ha fatto eco Maria Giovanna Maglie, anche lei parecchio sorpresa dalla scelta editoriale del giornale diretto da Maurizio Molinari. "Vi pare la notizia del giorno tra bollette, guerra, minacce di nucleare, crisi energetica, Unione Europea in disfacimento? Certo che no, ma questi sono ormai i poveretti di Repubblica, ossessionati da Matteo Salvini", ha scritto la giornalista. Che proprio non si spiega come mai su uno dei giornali più diffusi non si parli di temi molto più urgenti e importanti per i cittadini.
Quello de La Repubblica, insomma, può essere considerato un vero e proprio passo falso. Ma non è la prima volta che succede, soprattutto da quando il centrodestra ha trionfato alle elezioni. Basti pensare che solo qualche giorno fa Salvini è stato costretto a smentire un retroscena pubblicato dal giornale. Era il 29 settembre e La Repubblica titolava "Il ricatto di Salvini". Secondo la versione riportata dal quotidiano, il leader leghista avrebbe ricattato la presidente di FdI dicendo: "O Viminale o appoggio esterno". "Le frasi attribuite al leader della Lega nei retroscena odierni sono totalmente false - questa la smentita del Carroccio - il centrodestra ha stravinto le elezioni e governerà bene e senza spaccature per i prossimi anni". Prima di questo episodio è capitato anche alla Meloni di dover fare una smentita, questa volta su un articolo de La Stampa, l'altro quotidiano che sembra essere intenzionato a spaccare la coalizione. In questo caso è stato smentito il virgolettato attribuito alla Meloni, che su Salvini avrebbe detto: "Non lo voglio, è vicino a Putin". La domanda ora è: quale sarà la prossima mossa per gettare fango sul centrodestra?
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