Luce razionata: ecco da quando e come, cosa ci aspetta (da subito)
Dieci per cento. Questa la riduzione volontaria del consumo lordo di elettricità concordata ieri dal Consiglio dei ministri dell'Energia dell'Unione Europea. Gli accordi presi dagli Stati prevedono anche un obiettivo di riduzione obbligatoria del 5% del consumo di elettricità nelle ore di punta. Gli Stati membri individueranno le ore tra il 1 dicembre 2022 e il 31 marzo 2023 e saranno liberi di scegliere le misure appropriate per ridurre il consumo per entrambi gli obiettivi in questo periodo.
Video su questo argomento"Crisi energetica sfida epocale...", il primo schiaffo della Meloni a Berlino. Ecco il programma
Non basta. I ricavi di mercato accumulati dai produttori di elettricità (compresi gli intermediari) che utilizzano le cosiddette tecnologie inframarginali per produrre elettricità saranno limitati a 180 euro al MegaWattora. Tra le tecnologie inframarginali ci sono le energie rinnovabili, il nucleare e la lignite. Quale è la ratio di questa misura? Secondo il Consiglio, «tali operatori hanno realizzato guadagni finanziari inaspettatamente ingenti negli ultimi mesi, senza che i loro costi operativi fossero aumentati a causa del ruolo del carbone e del gas come fonti marginali di determinazione dei prezzi che attualmente gonfiano il prezzo finale dell'elettricità». Ma perché mettere un tetto proprio a 180 euro? Secondo il Consiglio, questo livello è studiato per preservare la redditività (capacità di produrre un reddito) degli operatori ed evitare purtuttavia di ostacolare gli investimenti nelle energie rinnovabili.
I 200 miliardi con cui la Germania umilia l'Europa: ora può crollare tutto
A cosa serviranno queste maggiori entrate? Per finanziare misure di sostegno e protezione dei clienti finali di energia elettrica. Misure che sono però flessibili: ad esempio, includono la possibilità di fissare un tetto massimo di entrate più elevato o di limitare ulteriormente le entrate di mercato. O ancora di differenziare tra le tecnologie . Gli Stati membri hanno anche deciso di fissare un contributo di solidarietà temporaneo obbligatorio sui profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e delle raffinerie. Sarebbe calcolato sugli utili imponibili, determinati dalle norme nazionali nell'anno fiscale che inizia nel 2022 e/o nel 2023, che superano un aumento del 20% dell'utile imponibile medio annuo dal 2018. Il contributo di solidarietà si aggiunge alle normali tasse e imposte già applicabili negli Stati membri. I Paesi possono mantenere misure nazionali equivalenti al contributo di solidarietà a condizione che siano compatibili con gli obiettivi del regolamento e che generino proventi almeno comparabili. Come verranno usate queste maggiori ? Per fornire sostegno finanziario alle famiglie e alle imprese e per mitigare gli effetti degli elevati prezzi al dettaglio dell'elettricità.