Benzina, esplode la rivolta: bomba atomica sui prezzi, Italia presto paralizzata?
Ad aggiungersi ai continui rincari, lo sciopero dei benzinai. Dall'1 settembre sono infatti iniziate le manifestazioni degli autotrasportatori e non solo. Primi a sospendere la propria attività in forma di protesta sono quelli di Taranto. Ma il timore è che ben presto a seguirli potranno essere gli stessi benzinai. Una voce che, se dovesse essere confermata, farebbe lievitare il prezzo del carburante rendendolo anche difficilmente reperibile.
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La proroga del taglio delle accise decisa dal governo non sembra dunque bastare e così l’esecutivo è costretto a meditare su nuove manovre per fronteggiare l’aumento dei prezzi della benzina. Ecco allora che la possibilità di uno sciopero dei benzinai diventa sempre più concreto. Lo stesso sciopero a Taranto non sta avendo conseguenze significative solo sul rifornimento di carburante ai distributori, perché anche l’intera filiera dell’agricoltura inizia a essere in ginocchio. Non a caso per la mobilitazione si sono fermati oltre cinquanta mezzi appartenenti agli iscritti alla Cooperativa autisti trasportatori.
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In ogni caso al momento non si può che attendere gli sviluppi internazionali. Occhi puntati sul gasdotto Nord Stream e la russa Gazprom, visto che l’aumento del carburante potrebbe incidere su tutte le merci che richiedono il trasporto su lunghe tratte, mentre i rincari sulle bollette colpiscono tutti i processi produttivi.