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Gas, tetto al prezzo: come funziona e quali sono i rischi della misura

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La crisi energetica tiene banco e spaventa l'Italia come l'Europa intera. E nel momento in cui il prezzo del gas al megawatt per ora è schizzato ben oltre i 300 euro, ecco che anche la Germania ha aperto al tetto al prezzo della materia prima, da introdurre in tutti i paesi membri dell'Unione europea. Come immediata conseguenza, il prezzo del gas è calato sotto i 260 euro/Mwh al Ttf di Amsterdam. Insomma, è bastato parlarne per frenare il rally. Una circostanza, che fatte le debite proporzioni, ricorda un poco quelle del celeberrimo "whataver it takes" di draghiana memoria. 

 

Ma che cosa si intende e come funzionerà il tetto del gas? L'idea di Bruxelles è quella di introdurre un limite di prezzo oltre il quale i paesi membri non saranno più disposti ad acquistare gas naturale. E se la Ue riuscisse a muoversi in modo compatto sul punto, i fornitori dovrebbero fronteggiare un "acquirente unico" per quasi 600 miliardi di metri cubi all'anno.

 

Nel dettaglio, per quel che concerne l'esatto funzionamento della misura, nel giugno scorso si era ipotizzato un tetto solo nei confronti della Russia, esentando gli altri principali fornitori (Algeria, Usa, Norvegia, Azerbaijan), ma così si sarebbe trattato più che altro di una forma di embargo mascherato. 

Affinché la misura funzioni sul lungo periodo, ricorda Repubblica, il tetto deve infatti essere rivolto a tutti i paesi fornitori, trovando meccanismi di compensazione e specificando in modo chiaro il fatto che si tratta di un provvedimento la cui natura è straordinaria.

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